Pochi minuti fa, la famiglia di Sven-Göran Eriksson ha annunciato la sua scomparsa, dopo una lunga e coraggiosa battaglia contro il cancro al pancreas. La notizia ha scosso il mondo del calcio, lasciando un vuoto incolmabile in tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo, ammirarlo e lavorare al suo fianco.

Eriksson, 76 anni, ha lasciato un segno indelebile nel calcio, non solo per i suoi successi in panchina, ma soprattutto per il suo stile, la sua eleganza e la sua umanità. Un gentiluomo d’altri tempi, capace di conquistare il rispetto e l’affetto di tutti,anche degli avversari.

La carriera di Sven Goran Eriksson

La sua carriera è stata costellata di trionfi, a partire dagli anni ’80, quando guidò il IFK Göteborg alla conquista di due Coppe UEFA e di numerosi titoli nazionali. Ma è in Italia che Eriksson ha scritto le pagine più belle della sua storia,conquistando lo scudetto con la Lazio nel 2000, dopo 26 anni di attesa, dopo aver sfiorato l’impresa anche con la Roma nel 1986. Indimenticabili le sue stagioni alla Sampdoria, dove consacrò Mancini dopo l’era Boskov, e lanciò talenti come Montella.

Ma Eriksson non è stato solo un grande allenatore di club. Nel 2001, accettò la sfida di guidare la nazionale inglese,diventando il primo commissario tecnico straniero nella storia dei Tre Leoni. Un’esperienza intensa e controversa, segnata da alti e bassi, ma che lo ha reso ancora più popolare e rispettato a livello internazionale.

Negli ultimi anni, Eriksson aveva continuato a lavorare nel mondo del calcio, ricoprendo incarichi dirigenziali e allenando squadre in Cina, Messico e Filippine. Ma la sua vera passione era sempre stata quella di stare in panchina, a contatto con i giocatori, a trasmettere la sua esperienza e la sua filosofia di gioco.

L’annuncio della malattia: “Non siate tristi, sorridete e godetevi la vita”

La notizia della sua malattia, annunciata lo scorso gennaio, aveva commosso il mondo intero. Eriksson, con la sua consueta dignità e forza d’animo, aveva affrontato la battaglia con coraggio, senza mai perdere il sorriso e la voglia di vivere.

Non siate tristi, sorridete e godetevi la vita”, aveva detto in un’intervista, lasciando un messaggio di speranza e ottimismo a tutti coloro che lo amavano.

Oggi, il calcio piange la scomparsa di un grande uomo e di un grande allenatore. Ma l’eredità di Sven-Göran Eriksson vivrà per sempre, nei cuori di chi lo ha conosciuto e nei ricordi di chi ha avuto la fortuna di averlo conosciuto.

Ciao Sven, grazie di tutto.