Roma, il post di Dybala su Instagram e quella sensazione che nessuno sia pronto a perderlo

Un lupo, qualche foto con la maglia della Roma, un post su Instagram scolpito sulla pietra in quest’epoca dove ogni indizio fa una prova: Dybala continua ad alimentare le speranze dei tifosi giallorossi, attaccati con le unghie e con i denti alla speranza che alla fine resti in giallorosso. Che da questo brutto incubo a tinte saudite, con 60 milioni di motivi per farlo diventare realtà, ci si risvegli presto.

I tifosi non sono pronti a perderlo e, cosa ancor più grave, non è pronta la squadra: ingolfata, poco lucida, non reattiva fino al suo ingresso e rinvigorita negli ultimi venti minuti grazie alla sua classe, al suo peso specifico, a quella sensazione di pericolosità che emana ogni volta che tocca il pallone. L’ingresso di Dybala, quel pallone servito come una carezza sulla testa di Dovbyk, i due o tre spunti di pura classe, gli scambi con Soulé che lo cercava come Cassano quando cercava Totti, hanno ribadito un concetto semplice: tecnicamente, ma anche per carisma in campo e paura che incute, la “Joya” è almeno una spanna superiore al resto della rosa della Roma.

Nessuno è pronto all’addio di Dybala, in primis la squadra

In uno scampolo di partita il numero 21 ha messo in chiaro che c’è una Roma senza di lui, fangosa e affannata, alla ricerca di trame di gioco e automatismi, di scambi poco lucidi e ingolfati, e una Roma con lui che deve solo andare d’istinto per accendere tutti gli altri, far collassare mezza difesa avversaria su di lui e offrire lampi di genio che a tutto il resto della rosa giallorossa non vengono neanche in mente. Paulo Dybala in venti minuti ha fatto capire anche a De Rossi che si può fare calcio senza di lui, ma che con lui sarebbe tutta un’altra musica: una sinfonia che nasce direttamente dai piedi di un giocatore raro.

Le parole del tecnico, che ha cercato di nascondere la delusione per una sua eventuale partenza per troppo tempo, nel post partita sono state un candido messaggio alla società, auspicando che il sostituto sia all’altezza di chi va via. Un’impresa difficile se non impossibile: perché la “Joya”, che ancora per poco sarà giallorosso, non è replicabile, merce rara che verrà riposta nel cassonetto dell’umido di un campionato dove la sua classe arriverà a far felice qualche emiro o poco più, alla stregua di un giullare di corte che deve far divertire un popolo che non si rende conto di chi ha davanti.

Tutti felici e tutti infelici, il paradosso di una trattativa che ha soltanto vantaggi economici

C’è ancora quel post di Dybala su Instagram ad alimentare la speranza, con quel benedetto lupo, ma la sensazione è che non basterà. Solo il tempo dirà chi ha deciso cosa e qual’è la vera natura di questa assurda operazione che paradossalmente a livello economico fa felici tutti, ma che a livello tecnico ed emotivo non fa felice nessuno.

Non fa felici i tifosi, non fa felice De Rossi e sicuramente non fa felice Dybala, che ieri sera ha abbozzato un timido saluto allo spicchio di tifosi romanisti presenti a Cagliari, ma non si è voluto avvicinare troppo, perché la paura che le emozioni prendessero il sopravvento era troppa. Un timido, ma voluto, saluto da lontano e la testa bassa per celare gli occhi alle telecamere fino al rientro negli spogliatoi.

È triste pensare che il Dybala di Cagliari, con quei venti minuti giocati a modo suo per farci ricordare ancora una volta quanto vale e quel saluto abbozzato al settore ospiti per non piangere, potrebbe essere l’ultimo fotogramma di una stella che all’improvviso, senza un chiaro motivo, è diventata cadente.