Guardiola gela il City: “Potrei rimanere ma nel calcio un anno e mezzo è lungo”
In conferenza stampa in vista della partita di Champions League di domani contro il Lipsia, l’allenatore del Manchester City, Pep Guardiola, ha espresso la sua soddisfazione per le attuali prestazioni della squadra e ha sottolineato l’importanza di mantenere lo slancio. Ha dichiarato che, a parte la partita contro il Chelsea, la squadra ha avuto un rendimento simile a quello della scorsa stagione.
Quando gli è stato chiesto della situazione infortuni della squadra, Guardiola non si è detto ottimista su eventuali rientri e ha previsto di schierare la stessa squadra che ha giocato contro il Liverpool. Tuttavia, ha detto che John Stones sta recuperando bene e potrebbe giocare qualche minuto. Per quanto riguarda Kevin De Bruyne, Guardiola si è augurato che si riprenda presto.
Quando gli è stata chiesta la possibilità di prolungare il suo contratto con il City, Guardiola ha espresso la sua volontà di rimanere oltre il suo attuale contratto, citando la sua energia e i progressi che la squadra ha fatto durante i suoi otto anni di mandato: “Ho energie, certo che è una possibilità. Un anno e mezzo è un periodo lungo nel calcio, sono arrivato otto anni fa e guardate cos’è successo”.
Guardiola ha anche elogiato il giovane difensore Gvardiol, descrivendolo come una persona incredibile e un giocatore importante per la squadra. Ha riconosciuto che potrebbe volerci del tempo prima che Gvardiol si adatti al livello di competizione della Premier League, ma ha fiducia nelle sue capacità.
L’omaggio di Guardiola a Terry Venables: “Impatto incredibile, tattiche mai viste prima”
Infine, Guardiola ha reso omaggio a Terry Venables, scomparso di recente, ricordando come Venables abbia portato il titolo della Liga al Barcellona dopo oltre un decennio. Da tifoso del Barca, Guardiola ha espresso la sua gratitudine per il contributo di Venables alla storia del club.
“Il suo impatto è stato semplicemente incredibile. Introdusse delle tattiche mai viste prima, come un certo tipo di pressing, e ricordo vividamente come i nostri difensori centrali facevano gol. Ricordo anche le storie che ci raccontava su quanto si divertisse a cantare le canzoni di Sinatra durante gli spettacoli catalani. Era un vero gentiluomo. È un peccato che non abbia vinto la Champions League, soprattutto dopo quella straziante sconfitta con la Steaua. È stata una grande perdita per il calcio inglese, per la sua famiglia e per sua moglie. Le mie più sentite condoglianze.

Il calcio è la mia passione in ogni sua sfaccettatura: ho giocato tanto, ho allenato altrettanto e adesso mi piace raccontarlo.