Il Napoli di Garcia era chiamato a rispondere al Milan, vittorioso a Genova nel finale con un contestatissimo gol di Pulisic. La Fiorentina doveva provare a restare agganciata ai primi posti. La vittoria degli ospiti è stata strameritata, avendo espresso un calcio lineare a
Garcia ha schierato la formazione tipo dell’ultimo periodo, con Olivera ancora preferito a Mario Rui. Italiano ha lasciato in panchina dal primo minuto Nico Gonzalez, dando fiducia a Ikone. Arthur ha preso il posto come regista di centrocampo.
Il primo tempo è stato di marca viola, con la squadra di Italiano che ha tenuto il pallino del gioco. Pochi secondi prima del gol di Brekalo la palla era finita sul palo. La rete di Brekalo è frutto di un errore di Meret, poco sereno, che si è fatto passare un pallone tra le gambe. Posizione molto defilata quella dell’ex Torino.
La Fiorentina non ha creato grossi pericoli, ma ha tenuto palla. La costruzione dal basso ha funzionato, così pure le catene, in particolare quella sinistra. Gran prima frazione di gioco di Arthur, tornato ai fasti del Gremio. Napoli in difficoltà, ancor più a seguito dell’uscita di Anguissa per infortunio. Vi sono stati sussulti per la porta di Terracciano ma gli Azzurri hanno mancato l’ultimo passaggio.
Il gol, arrivato in pieno recupero nel primo tempo, è stato causato da un errore alla Gresko di Parisi. Ciò ha minato le certezze della Fiorentina, che stava avendo vita facile grazie a una precisa manovra palla a terra.
Nella ripresa la Fiorentina è ripartita come nel primo tempo, tenendo palla e indubbiamente meritando. Clamoroso palo di Ikone, poi Osimhen si è fatto ipnotizzare da Terracciano. Il gol di Bonaventura è arrivato a seguito di un errore da dopolavoro da parte di Olivera, che ha fatto il paio con quello di Parisi.
Kvaratskhelia si è reso protagonista di tantissimi errori. Fosse stato Insigne, non glielo avrebbero perdonato. Calciatore irriconoscibile rispetto ai primi mesi dello scorso anno. E ciò prescinde naturalmente dal pur colpevolissimo Garcia. Il georgiano è in calo da marzo. Non appena si ritrova addosso avversari più forti e organizzati non riesce a incidere. Paradossalmente l’ex Dinamo Batumi ha fatto meglio sulla fascia destra.
Nella Fiorentina non ha spiccato un calciatore in particolare, ma è stato tutto il collettivo a fare bene. Squadra che si è riscattata alla grande dopo un’ora molto brutta contro il Ferencvaros in Conference League. Gara combattutissima quella del Franchi, ma i due giorni di riposo in meno non si sono affatto sentiti per i Viola.
Da un lato c’era un collettivo ben organizzato, che aveva però patito in altre partite, dall’altra si è improvvisato. Il Napoli ha giocato praticamente sugli errori dei calciatori di Italiano. Garcia ha effettuato cambi certamente rivedibili. Ancora una volta Osimhen è stato sostituito in una fase calda del match. Ancora una volta i cambi di Garcia non hanno apportato alcun beneficio alla qualità del gioco.
La Fiorentina è una squadra incostante, ma ha dimostrato di avere un gioco ben delineato. Italiano ha iniziato il terzo anno di lavoro con il suo gruppo. Il suo calcio è temerario e la squadra si prende tanti rischi. Nella gara di oggi il rapporto rischio-beneficio si è rivelato decisamente vantaggioso. Pur non avendo un bomber vero e proprio – Nzola si è barcamenato ma ha concluso poco – la squadra è arrivata spesso pericolosa dalle parti di Meret.
Il risultato finale è più che legittimo per una Fiorentina. Una vittoria di misura sarebbe stata ingiusta…
Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione