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Divisivo, eccentrico, giocoliere, simulatore ma anche bomber letale, devastante nel dribbling, glaciale sotto porta e dotato di una tecnica infinita: Neymar è destinato da sempre a dividere la critica. “O Ney” è tutto quello che può essere il Brasile: genio (tanto) ma anche sregolatezza sin dai tempi del Santos, quando era chiaro a tutti il suo talento ma anche il suo carattere talvolta fuori dagli schemi, talvolta poco incisivo ed individualista, più incentrato sull’io giocatore che sul noi come concetto di squadra.

Il rapporto tra Neymar e il “suo” Brasile però è sempre stato solidissimo. Con la maglia verdeoro il fenomeno nato nella provincia di San Paolo non ha mai tradito le attese e sono in molti a pensare che forse senza il suo infortunio quel 7-1 subìto dalla Seleçao nelle semifinali dei Mondiali casalinghi del 2014, non ci sarebbe mai stato. Un rapporto, quello tra Neymar e il suo Brasile, così viscerale da portarlo a superare tutti in quanto a marcature.

Il numero 10 si è messo alle spalle dapprima tutti i mostri sacri, da Romario a Ronaldo, da Bebeto a Garrincha, fino a raggiungere il Re, o meglio “O Rey”, Pelè che dopo la gara del Brasile contro la Bolivia di ieri, non è più il miglior marcatore della storia del Brasile. Neymar, con la sua doppietta, lo ha staccato (fallendo anche un rigore) arrivando sul tetto dei migliori marcatori della storia della nazionale più blasonata del mondo.

Con tutti i suoi difetti, ma anche con tutta la sua classe, Neymar è arrivato a quota 79 gol, staccando Pelè di due reti con ancora tante partite nel chilometraggio. Che piaccia o meno, i numeri sono lì a dimostrare che il nuovo giocatore Al Hilal ha un posto gigante nella storia del suo paese. E dato che il record di Pelè è durato quasi 50 anni, chissà quanto tempo dovrà passare prima di trovare un altro… Neymar capace di scalzare l’attuale Re dei cannonieri della Seleçao.