Tra i tanti idoli del “Phanteon” interista spicca il nome del tedesco Lothar Matthäus, centrocampista classe 1961 che ha vestito la maglia nerazzurra tra il 1988 e il 1992. Fortemente voluto dall’allora presidente dell’Inter Ernesto Pellegrini, grande estimatore della Bundesliga, che nell’estate del 1988 ha portato alla corte di Giovanni Trapattoni, oltre allo stesso Matthäus, anche il terzino Andreas Brehme e, l’anno successivo, l’attaccante Jürgen Klinsmann. I tre tedeschi si contrapponevano al trio degli olandesi dei concittadini del Milan, Rijkaard, Gullit e Van Basten.
Nelle sue quattro stagioni in nerazzurro Matthäus ha collezionato 154 presenze impreziosite da 53 gol e 9 assist, risultando un perno dell’Inter di quegli anni dove ha contribuito alla vittoria dello scudetto dei “record” della stagione 1988/1989 e alla conquista della prima Coppa Uefa della storia del club meneghino, vinta nel doppio confronto contro la Roma nel maggio 1991. Il centrocampista tedesco, inoltre, durante il periodo della sua militanza in nerazzurro si è laureato Campione del mondo con la Germania dell’Ovest nei mondiali di Italia 90 e, successivamente, ha vinto anche il Pallone d’oro, divenendo il primo calciatore della storia dell’Inter a ricevere questo importante riconoscimento.

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport Lothar Matthäus ha commentato il calciomercato dell’Inter:
Su Marcus Thuram Matthäus ha dichiarato: «Al Mönchengladbach la porta la trovava, eccome. L’avete già visto: ha tutto, fisico e tecnica in velocità, ed è pronto a esplodere in un top team. Per me, però, non è un 9 tradizionale. Rispetto a lui, è più centravanti Lautaro o Arnautovic. A Marcus piace spaziare, non gli si chieda il lavoro di Lukaku in area».
Sul caso Lukaku l’ex centrocampista dell’Inter ha dichiarato: «Nel calcio non mi sorprende niente. Per me Lukaku era e resta uno dei migliori attaccanti del mondo: lo avrei visto bene anche al Bayern. Inzaghi aveva una visione diversa e l’ha sempre messo in panchina. Il club, però, ha fatto scelte precise, seguendo la filosofia dell’allenatore e pensando al futuro, per questo è inutile pensare al passato».
Ai microfoni della Gazzetta dello Sport Matthäus ha parlato così del nuovo portiere dell’Inter Yann Sommer: «Non sarà tra i migliori del mondo adesso, ma su Sommer puoi scommetterci. In campo, sempre concentrato e con il suo stile, ma anche fuori, nello spogliatoio. È silenzioso e tranquillo: diciamo che è diverso rispetto al Walter Zenga dei miei tempi…».
Sul difensore francese Benjamin Pavard Lothar Matthäus ha dichiarato: «Gli ex dirigenti, Salihamidzic e Kahn, gli avevano promesso che l’avrebbero lasciato andare via, poi al Bayern è cambiato tutto, anche l’allenatore, e volevano tenerselo stretto: da lì i problemi nella trattativa, ma poi ha vinto la volontà di Benji. Lo conosco bene, è un giocatore super professionale. Al Bayern era in una squadra superiore, ma lui non voleva fare più il terzino come con Tuchel. Si sente un centrale e l’Inter con lui ha fatto un gran colpo».