La Juve è stata al centro di episodi da moviola nelle prime due giornate di campionato. Si sono levati cori di accusa e difesa manichea, senza il minimo spirito critico. Il tutto all’insegna della disonestà intellettuale più becera.
Udinese-Juve è stata una gara a senso unico, dominata dalla squadra di Allegri. L’intervento di braccio di Ebosele è oggettivamente da rigore. Episodio riconosciuto all’unanimità anche da testata di sponda Udinese. Il regolamento è demenziale è immorale, ma vige il detto dura lex sed lex. Ragion per cui qualsiasi discussione sull’assegnazione o meno del calcio di rigore è in malafede. Rigore sacrosanto.
Sacrosanto non per i detrattori anti-juventini, che cercano il minimo appiglio per dare spago ai propri deliri. Il sottoscritto aborra questi rigori ma il regolamento parla chiaro ed è rigore tutta la vita.
In Juve-Bologna abbiamo invece assistito ai deliri opposti. Addirittura in tanti hanno parlato di rigore per la Juve quando Lucumi aveva il braccio in appoggio. Il regolamento parla chiarissimo anche in questo caso: intervento non punibile con la massima punizione.
Episodio da campo invece quello del contatto tra Moro e Chiesa. Qui vale la pena soffermarsi. Naturalmente si tratta di un episodio da campo, con l’arbitro che deve valutare il contatto. Le linee guida arbitrali sono state chiare: niente rigorini. Non c’è consenso tra le varie moviole, ragion per cui si tratta di un episodio al limite. Se Di Bello avesse fischiato la massima punizione, il VAR non sarebbe potuto intervenire. Si tratta di valutare l’entità del contatto.
L’episodio più evidente è quello che ha visto protagonisti Iling-Junior e Ndoye. Gravissimo l’errore del fischietto pugliese e del VAR. Da regolamento sarebbero stati rigore per il Bologna e rosso per l’esterno inglese.
In queste due partite abbiamo assistito alla parte più becera dei commenti dal bar di tanti pseudogiornalisti, molti dei quali famosi a livello nazionale. Il regolamento per certi personaggi è carta straccia. Dei quattro episodi, tra Udine e Bologna, tre erano oggettivi. Rigore netto per la Juve a Udine, niente rigore per mani di Lucumi e rigore e rosso per fallo di Iling Junior. La discussione si sarebbe dovuta soffermare e fermare sull’episodio Chiesa-Moro.
La propaganda di ambo le fazioni è un qualcosa di vergognoso. Un qualcosa che svilisce la categoria del giornalismo. Entrambe le parti contendenti si esprimono con una stucchevole sicumera. C’è chi parla di latrocini e scandali da parte della Juve. C’è chi invece parla di vessazioni ai danni dei bianconeri. Purtroppo il regolamento diventa carta straccia.
Purtroppo il tifoso, juventino o anti-juventino, vuol sentirsi dire solo ciò che gradisce. Ci sono due personaggi, uno juventino, l’altro anti-juventino, separati da una sola lettera nel cognome (la seconda) che riescono ad avere accoliti grazie alla disinformazione. E purtroppo i loro discorsi da terrapiattisti non vengono espressi su anonimi blog ma su testate di levatura nazionale… Sic!

Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione