La Roma ha giocato la gara di Verona con il solo Paredes dei nuovi tra i titolari. Aouar (decisamente migliore) è entrato nel secondo tempo. Ne è uscita una gara negativa, culminata con una sconfitta. Il primo tempo è stato pessimo mentre nella ripresa la squadra di Mourinho, nonostante gli sforzi, non è riuscita a pareggiare la gara.
Il mercato 2022-2023 è stato, a detta del sottoscritto, fallimentare. Sul campo è arrivato un altro settimo posto. Sesto con il declassamento della Juve. Il mercato attuale dovrebbe portare anche Lukaku, oltre a giocatori di nome, ma permangono le falle.
Inspiegabile come Chris Smalling goda di questo credito nonostante i ripetuti errori. Nella scorsa stagione già si erano viste crepe evidenti. Non è che in precedenza stessimo al cospetto di Baresi o Maldini, naturalmente.
Contro Salernitana e Verona l’inglese ha commesso errori da principiante. Il compagno di reparto Gianluca Mancini patisce ancora limiti evidentissimi in marcatura, compensando con la cattiveria. A livello di skill il migliore centrale era il vecchio Roger, troppo limitato però a livello di concentrazione. Ndicka ha potenziale e può crescere molto ma la base di partenza non è alta. Lo abbiamo visto in Champions, quando ha fatto sembrare un Lozano qualsiasi una fusione tra Bruno Conti e Arjen Robben.
Il portiere Rui Patricio ha 35 anni, non è quindi “attempato” ma in giallorosso non è mai stato convincente. Lento nei riflessi e nelle respinte, con limiti anche tecnici. Possibile che la società non si sia reso conto delle problematiche del portoghese? In Italia c’erano vari portieri decisamente più affidabili.
Perché non intervenire in maniera sostanziale anche in difesa? Magari Ndicka limerà i difetti, sarà pronto e diventerà un centrale di spessore, ma perché non acquistare certezze? Non è necessario spendere 30 milioni per trovare gente forte. Pinto, che a Lisbona sponda Benfica non vogliono più vedere, ha puntato sui nomi e poco e nulla sullo scouting. Qualche acquisto di spessore è arrivato grazie al carisma e allo status di José Mourinho.
Non abbiamo ancora visto all’opera i nuovi a pieno regime, in attesa di Lukaku. Anche se Renato dovesse giocare 35 partite, resterebbero i limiti di questa rosa. La difesa ha subito relativamente poco negli scorsi due anni proprio perché il gioco di Mourinho è piuttosto conservatore. Eppure individualmente i limiti sono evidenti.
L’allenatore può non essere esente da difetti, ma in caso di mancato accesso alla prossima Champions rischia di essere lui a pagare. Per arrivare nelle prime quattro servirebbe un Lukaku stile quello dell’annata dello scudetto dell’Inter. Lukaku però non è né difensore né regista né portiere…

Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione