L’Inter apre le danze al cast per il nuovo interprete dell’attacco. Il direttore sportivo dell’Inter, Piero Ausilio, è attualmente a Londra per partecipare a incontri di mercato con agenti, intermediari e dirigenti. Sebbene non abbia ancora concluso alcun affare (cosa che era comunque difficile da ottenere al primo colpo), Ausilio ha acquisito maggior chiarezza su molti nomi caldi durante le sue conversazioni faccia a faccia. Da Lukaku a Koulibaly, tanti nomi sono in ballo per il prossimo mercato.
Ausilio ha esplorato la possibilità di acquisire Folarin Balogun, un attaccante dell’Arsenal che ha segnato 21 gol in Ligue 1 con il Reims questa stagione. Poiché l’Inter deve chiudere la finestra di trasferimento in attivo (non per 80 milioni come previsto nel 2022-23, ma per 50-60), sarebbe ideale avere Balogun in prestito. Il problema è il prezzo fissato dai Gunners: 40 milioni di euro. Per questo motivo la trattativa rimane nella penombra: l’Arsenal è disposto a cederlo considerando che non rientra nei piani di Arteta ma per farlo vuole monetizzare. Chiaramente, l’Inter, dovendo investire anche in altri reparti, gioca al risparmio.
CHI E’ BALOGUN
Proveniente da famiglia nigeriana, ha vissuto per un gran periodo a New York, salvo poi spostarsi in una periferia della città. A 7 anni riceve una chiamata dall’Arsenal, che gli fa fare un provino. Tempo cinque settimane e si inserisce anche il Tottenham, così “Flo” comincia ad allenarsi con entrambe le squadre. A 16, però, vive la fase più complicata di carriera. L’Arsenal diventa un realtà di dubbi ed incertezze, con Balogun che viene espulso diverse volte, arriva in ritardo agli allenamenti e gli allenatori lo etichettano così: “E’ il peggiore della squadra”.
Alla fine arriva lui, Thierry Henry, a quei tempi allenatore delle giovanili. Un giorno il francese vede Balogun in tribuna, da solo e sconsolato, ad assistere ad un Tottenham-Arsenal. Gli chiede, “sei convinto di essere forte… allora dimostralo”. Da quel momento Balogun cambierà vita e dopo anni ricorda ancora quel momento, “Ci penso ancora oggi, è stato un grande”.
Milanese classe 2000, bocciato sul campo ma promosso nella scrittura di calcio a 360 gradi. Risultatista di sangue, vivo il gioco con passione analizzando ogni suo singolo aspetto. Pragmatico sotto tutti i punti di vista, sogno di fare della mia passione un lavoro.