Pep Guardiola è intervenuto al Media Day in vista della finale di Champions League che vedrà opposto il suo Manchester City all’Inter di Inzaghi. Il tecnico catalano sa di avere i favori del pronostico come accadde contro il Chelsea nella finale di due anni fa, quando fu sorpreso da Tuchel, e anche per questo non sottovaluta i nerazzurri, la cui storia in Coppa Campioni è superiore alla squadra di Manchester:
“Non importa chi ci sostiene o ci ostacola, dobbiamo concentrarci sulla partita finale della stagione e fare tutto il possibile per battere l’Inter e vincere la corona. Non importa la storia, ciò che conta è come ci comportiamo in campo: proveremo a dare il massimo, senza le difficoltà di due anni fa legate al Covid. Siamo felici di essere qui dopo due anni e faremo del nostro meglio nella partita finale. Anche se l’Inter ha una storia migliore della nostra, quello che conta è cosa dobbiamo fare sul campo. La partita dura 95 minuti e l’unica cosa che conta è essere più forte dell’avversario in quel momento.”
“Walker? Ha avuto un problema alla schiena che lo ha impedito di allenarsi ieri, ma oggi si sentiva meglio. Abbiamo preferito non rischiare e monitoreremo la sua situazione nei prossimi giorni. Per quanto riguarda la finale del 2021, spetta ai giocatori decidere se partecipare o meno.”
L’Inter? Dobbiamo essere precisi sul nostro approccio e sulle nostre strategie sia con che senza palla, per garantire un risultato diverso rispetto a due anni fa. Siamo molto ottimisti per la finale, ma non sottostimiamo la qualità degli avversari. Hanno dimostrato di avere molte soluzioni tattiche, quindi ci concentreremo sulla nostra difesa. La partita è contro una squadra molto forte e dobbiamo essere all’altezza della situazione. Tuttavia, siamo fiduciosi nel nostro successo.”
“Per vincere in questo tipo di partite, è fondamentale mantenere un ritmo costante e avere pazienza. Non bisogna farsi prendere dall’ansia, altrimenti si rischia di complicare le cose. Dobbiamo considerare che loro sono abituati a dominare le partite in Italia. Sono grato ai miei giocatori per quello che hanno fatto fino ad ora, ma le finali richiedono una mentalità diversa. Dobbiamo analizzare attentamente la partita e prepararci per affrontare un sistema difensivo molto solido come quello dell’Inter.”
Il calcio è la mia passione in ogni sua sfaccettatura: ho giocato tanto, ho allenato altrettanto e adesso mi piace raccontarlo.