Kvicha Kvaratskhelia si avvia a vincere, con merito, il premio di miglior giocatore della Serie A. Il georgiano, per meriti, può essere insidiato soltanto dal “gemello del gol” Osimhen ma sembra averlo superato nelle preferenze. Un premio per certi versi incredibile se si pensa che, quando lo scorso agosto “Kvara” ha sceso le scalette dell’aereo, era pressappoco uno sconosciuto che arrivava per sostituire un certo Lorenzo Insigne.
Il numero 77 ha fatto molto di più, conducendo il Napoli alla vittoria del terzo Scudetto della sua storia a suon di prestazioni esaltanti che hanno fatto esplodere il termometro della sua valutazione in campo europeo. Incontenibile per lunghi tratti della stagione, partendo dalla sua mattonella di esterno sinistro Kvaratskhelia ha segnato e fatto segnare facendo dimenticare ben presto il suo predecessore ed è arrivato ad esser paragonato a nomi importanti, scomodando il primo Del Piero, Kakà e tanti altri.

Kvaratskhelia è Kvaratskhelia, un prodotto abbastanza irripetibile che non ha paragoni con il passato e anzi, come affermato da Andrea Carnevale sul CorSport, sarà lui il termine di comparazione per qualche giovane futuro:
“Khvicha Kvaratskhelia, non appena sceso dall’aereo, già giocava con quell’autorevolezza che si è portato appresso. È stato tra i protagonisti indiscutibili di uno Scudetto a Napoli, dove vincere non è facile, come insegna la storia.”
“Non so se ha sbagliato qualche partita, forse sì perché a volte è umano, ma cos’altro possiamo aggiungere per dire che è un grande, dalle enormi risorse, capace di arrivare tra i giganti? Un giorno, vedrete, sarà Kvara il punto di riferimento e si cercherà tra i suoi eredi quello che più gli somiglia”

Il calcio è la mia passione in ogni sua sfaccettatura: ho giocato tanto, ho allenato altrettanto e adesso mi piace raccontarlo.