Heysel, il ricordo della Juve: “una ferita sempre aperta”

Il 29 maggio 1985 in Belgio allo stadio Heysel di Bruxelles si consumò una delle tragedie più grandi del calcio europeo. 

Quella data è scolpita nella memoria di tutti, non solo dei tifosi juventini, e ricorda quelle 39 persone (32 italiane) che persero la vita poco prima del calcio d’inizio di Juventus-Liverpool, finale della Coppa dei Campioni. 

La partita, non senza polemiche, si giocò ugualmente e la Juve si laureò campione d’Europa per la prima volta nella sua storia grazie alla rete di Michel Platini. Lo stesso fu accusato di aver esultato in modo eccessivo e, come tanti compagni dell’epoca, si scusò per quanto accaduto. In realtà i calciatori di entrambe le squadre scoprirono solo alla fine cos’era realmente successo e, in tanti, dichiararono che quella finale non l’avrebbero voluta giocare.

Quella data però non potrà mai essere cancellata, aldilà del successo sportivo, e la memoria delle vittime sarà onorata per sempre. Il 29 maggio del 2018 il Comune di Torino, nel quartiere Borgo Dora a Torino, ha intitolato una piazzetta alle “Vittime dello stadio Heysel” e ieri, come ogni anno, diventa luogo di cerimonie commemorative organizzate dall’Associazione delle vittime dell’Heysel e dal comune.

HEYSEL, IL RICORDO DELLA JUVENTUS

Oggi sul proprio sito ufficiale, la Juventus ricorda la tragedia di Heysel a distanza di 38 anni da quell’indimenticabile 29 maggio 1985. 

C’erano due squadre, pronte a una Finale di Coppa dei Campioni, attesa da tutta Europa.

C’era uno Stadio in Belgio e una notte che doveva essere di festa. C’erano migliaia di persone, quella notte, all’Heysel, migliaia di occhi che non vedevano l’ora di emozionarsi per una grande partita.

C’erano 39 di loro che, quella partita, non la videro mai.

Da quel giorno del 1985 per noi la parola “Heysel” è sinonimo di sgomento, irrazionalità, di eventi vertiginosi in una notte scellerata.

Il 29 maggio è una data in cui quella ferita torna a fare male, e sappiamo bene che non smetterà mai.

Ci stringiamo nel ricordo uniti alle famiglie e a tutti i cari di quelle 39 persone innocenti.

Che c’erano, e non smetteranno mai di essere insieme a noi”.