All’indomani della nuova penalizzazione di 10 punti in classifica, la Juve deve fare nuovamente i calcoli per il futuro. La domanda è: quali sono gli scenari? Le strade restano due: il patteggiamento o un nuovo processo che parta dal primo grado. Ma prima vale la pena ricordare a che punto siamo su questo fronte. La Juventus e otto dei suoi dirigenti sono stati deferiti dalla Procura federale il 19 maggio per responsabilità oggettiva e diretta, con l’accusa di mancata lealtà sportiva secondo l’articolo 4. Il club e le persone coinvolte possono presentare ulteriori documenti difensivi entro tre giorni dal processo, in previsione dell’udienza davanti al Tribunale federale fissata per giovedì 15 giugno.
La Juventus potrebbe considerare un accordo con la federazione calcistica, riducendo i punti di penalizzazione dopo la sentenza sulle plusvalenze e considerando una possibile connessione tra i due processi provenienti dalla stessa indagine della Procura di Torino. Sebbene i punti persi per le plusvalenze lascino ancora una piccola possibilità alla Juventus di qualificarsi in Champions League, un’ulteriore sanzione durante questa stagione potrebbe escluderla definitivamente e quindi è improbabile che il club la accetti. Tuttavia, il club potrebbe prendere in considerazione un accordo solo dopo aver valutato la classifica del campionato che si concluderà il 4 giugno. Inoltre, c’è ancora una remota possibilità che l’accordo possa essere raggiunto basandosi esclusivamente sulla multa; infatti, il club aveva già tentato di sondare questa opzione prima dei deferimenti senza successo.
Se Juve e Procura non raggiungeranno un accordo, il processo seguirebbe la sua normale procedura con i tre gradi di giudizio. Il Procuratore potrebbe non fare sconti alla Juventus riguardo alla “mancata lealtà” dell’articolo 4, che prevede sanzioni come punti di penalizzazione. Questi potrebbero essere numerosi.
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