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Paolo Maldini, dirigente del Milan, ha parlato, dopo il match e l’eliminazione dalla Champions League contro l’Inter, del club rossonero.

Sull’eliminazione dalla Champions League: “Più si va avanti e più diventa bello, però dobbiamo essere consapevoli del nostro livello. L’Inter ha strameritato nelle due partite di qualificarsi in finale, però bisogna dire che il nostro percorso in Champions League è stato splendido e inaspettato. Magari il fatto di aver perso con l’Inter fa rabbia, ma dobbiamo essere consapevoli di non essere ancora pronti per competere a questi livelli”.

Sulla qualità della rosa: “Nella prima partita siamo entrati con tanta paura e si è visto benissimo, siamo stati anche fortunati che la partita non si sia chiusa già nel primo tempo. Sono tutte esperienze. Io ricordo sempre da dove siamo partiti, a volte ci si dimentica. C’è stato un nostro periodo molto duro, l’abbiamo superato non facendo delle pazzie economiche ma con tanti e tanti sacrifici, e devo dire che siamo comunque orgogliosi di essere arrivati fin qui. Bisogna aumentare il livello tecnico della squadra per competere in Europa, abbiamo dei giocatori che devono crescere. Abbiamo dei 2001, 2000, lo stesso Leao è un 99. Quando ti appoggi su giocatori così che non hanno esperienza alle competizioni internazionali, anche la loro performance a volte fa fatica. Poi non siamo in un periodo ottimale, giochiamo meno bene rispetto all’anno scorso, dove abbiamo meritato di vincere il campionato contro questo Inter. Ma devo dire che tra Supercoppa e Champions League loro sono stati nettamente più bravi”.

Su De Ketelaere: “De Ketelaere deve crescere, è normale. Sarebbe stato molto più semplice e molto meno costoso per noi andare su un calciatore come Dybala all’inizio dell’anno. Ma sarebbe stato un acquisto giusto per il nostro progetto? Sarebbe stato giusto e condiviso dalla proprietà? No. Sappiamo che abbiamo un progetto e abbiamo l’intenzione di costruire una squadra giovane e di talento. Quando prendi ragazzi giovani c’è sempre il rischio, si rischia che facciano fatica. È stato così per Tonali il primo anno, è stato sicuramente così per Charles quest’anno, ma questa è la nostra idea di calcio, la nostra idea di come investire”.

Su Origi: “Origi ha le qualità per essere un grande calciatore. Ha fisico, tecnica, velocità, tiro, destro, sinistro. Probabilmente fa fatica a incidere nella zona della porta avversaria, e questo è un problema perché è un attaccante. Sinceramente ci aspettiamo tantissimo da lui, l’abbiamo preso a parametro zero ma è stato un investimento importante dal punto di vista dell’ingaggio. Guardandolo in allenamento sappiamo quello che può fare”.