Simone Inzaghi è tra i tecnici maggiormente oggetto di meme e scherno. Da tempo proliferano, stucchevoli, i paragoni con i risultati di Antonio Conte. Il tecnico leccese ha portato l’Inter al secondo posto in campionato al primo anno, per poi vincere la competizione con 91 punti l’anno successivo. Nell’estate 2022 il tecnico piacentino è giunto a Milano, a bordo di una Volvo XC90 gentilmente offerta dalla società, tra la curiosità generale di tifosi e addetti ai lavori.
Inzaghi aveva lasciato la Lazio, non esattamente una squadra ricca e competitiva, vincendo ben tre trofei in cinque stagioni. Le coppe vinte in queste due annate (non complete) in nerazzurro sono state già tre. Ci sarà la finale di Coppa Italia, per poi probabilmente chiudere in bellezza con la finale di Champions.
A questi risultati straordinari nelle coppe fanno da contraltare quelli non positivi in campionato. La scorsa annata i nerazzurri hanno dilapidato un vantaggio importante in campionato. Vero che il derby fu condizionato da un nettissimo intervento falloso di Giroud non sanzionato. Eppure la sua Inter aveva ancora comunque un discreto vantaggio.
In questo campionato le sconfitte sono state ben 11, anche contro avversarie sulla carta ben inferiori. L’Inter di Inzaghi è quarta soprattutto a causa del ritmo compassato delle rivali e grazie al recupero delle ultime giornate. Infortuni, problemi contrattuali, cessioni rispetto alla squadra di Conte e invecchiamento di alcuni dei big sono alibi soltanto parziali.
Al contrario, in Champions è un’altra Inter. Il Barcellona sta dominando la Liga, eppure i nerazzurri hanno meritatamente eliminato i Blaugrana nel girone. Al Camp Nou la squadra di Inzaghi è arrivata a un soffio dalla vittoria, un successo che sarebbe stato più che legittimo. Con il Porto le gare non sono state brillanti, ma la squadra portoghese, abituatissima alla competizione, ha segnato zero reti. Il Benfica, eccellente nel girone, è stato regolato in maniera netta.
Nella scorsa edizione, dopo aver superato il proprio raggruppamento, l’Inter è stata eliminata dal Liverpool vicecampione. I Reds hanno vinto a Milano 2-0 con un risultato bugiardo, per poi perdere in casa ad Anfield. Certi risultati non sono frutto del caso, proprio perché tanti indizi fanno una prova: all’opposto di Conte, Inzaghi è un tecnico da coppa.
Naturalmente, non avendo (ancora) vinto nulla in Europa, non può essere paragonato a un Ancelotti o, a livelli decisamente più bassi, a Benitez. Le annate alla Lazio, con un quarto posto e due quinti posti, sono state ampiamente positive. Sono arrivati trofei nazionali, conquistati anche in un anno e mezzo con l’Inter. le prime critiche oggettive sono arrivate a seguito del famoso harakiri in campionato della scorsa annata.
Quest’anno sarebbe stato intellettualmente disonesto chiedergli lo scudetto. Il Napoli ha una squadra più giovane, con un gruppo più pronto e un fuoriclasse in attacco, nonché una difesa meno problematica. Lo scorso campionato l’Inter ha totalizzato 84 punti. Quest’anno la squadra di Inzaghi è ferma a 63 in 34 giornate, con appena il 60% di vittorie. Il punteggio massimo raggiungibile è di 75 punti. Nessuno pretendeva 90 punti. Resta comunque inammissibile finire a 20 punti dalla vetta.
Ieri l’Inter ha stravinto il primo round dell’euroderby. Il 2-0 è un risultato ritenuto bugiardo dai più. A prescindere dall’assenza della punta di diamante dei rossoneri, i nerazzurri hanno dimostrato di essere nettamente più in palla e molto più sul pezzo. Un risultato che non ammette repliche e che risulta essere un ottimo viatico in vista del ritorno.
L’eventuale finale sembra essere sulla carta proibitiva. La Champions è casa del Real mentre il City ha troppa fame e qualità per non vincere la gara di Instanbul. Nessuno pretende il trofeo ma, a differenza dei campionati singhiozzanti, comunque vada questa Champions sarà un successo. E, se da pronostico, la stagione si concluderà con due coppe nazionali e una finale di Champions, sarebbe moralmente sbagliato pensare a un esonero a fine annata…
Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione