Esattamente 10 anni fa, in data 11 marzo 2013, un giovane brasiliano, Kelvin, ha consegnato un incredibile titolo portoghese al Porto. Il Benfica era in vantaggio in classifica, ma con una vittoria la squadra padrone di casa avrebbe sorpassato le Aquile.
Gara combattuta e nervosa, destinata a finire sul risultato di 1-1, con il Benfica che, a una giornata dal termine, attendeva solo la formalità del titolo. Tuttavia la squadra di Jorge Jesus non aveva fatto i conti con l’allora 20enne attaccante brasiliano, giunto due anni prima a Oporto.
L’attuale tecnico del Flamengo, Vitor Pereira, diede fiducia al ragazzo nell’ultimo quarto di gara. Al minuto 92 l’attaccante nativo del Paraná scambiò con Liedson e infilò l’ex Roma Artur, facendo impazzire l’Estádio do Dragão. Gol quindi decisivo per un rocambolesco sorpasso in classifica e titolo conquistato poi all’ultimissima giornata. Basti pensare che, prima di quella gara, nessuna delle due squadre aveva perso nemmeno una gara. La differenza era data dalla vittoria in più da parte del Benfica.
Preludio a una carriera luminosa per Kelvin? Niente affatto. Il brasiliano ha criticato Paulo Fonseca per la sua gestione e per lo scarso spazio riservatogli. Da quel momento si è innescata una spirale negativa. Lo spazio nelle due stagioni successive si è ridotto al lumicino. Il Porto ne ha detenuto il cartellino fino al 2019. Dal 2015 prestiti vari in Brasile, tra Palmeiras, Vasco da Gama e San Paolo. Qualche gol e un discreto spazio in queste tre prestigiose squadre brasiliane.
La parabola discendente è stata inesorabile quando Kelvin, una volta rescisso il contratto con il Porto, ha disputato spezzoni con Fluminese, Curitiba, Avai e Botafogo. Il ragazzo ha poi trovato il posto da titolare nel Vila Nova Futebol Clube, compagine di Serie B, in cui ha militato fino allo scorso anno.
Dalla Serie B brasiliana alla Serie B giapponese. Attualmente Kelvin gioca a Okinawa con l’FC Ryūkyū, squadra che gli paga buona parte dello stipendio in criptovalute. Ora gioca in J3, la terza serie nipponica. Precedentemente era stato tesserato dai boliviani dell’Always Ready con cui non è però mai sceso in campo. “Sempre pronto” non lo è mai stato, ma si è fatto trovare tale in quell’occasione in cui, da giocatore meteora quale sarebbe diventato, ha lasciato un ricordo indelebile tra i tifosi del Porto.

Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione