A distanza di vent’anni, il derby di Milano, una tra le stracittadine più belle e suggestive del calcio mondiale, si disputerà in una cornice d’eccezione: la semifinale della Champions League, la massima competizione calcistica europea a livello di club.
L’ultimo, e finora unico, precedente in cui Inter e Milan si sono affrontante in un euro-derby per contendersi l’accesso alla finale di Champions League risale alla stagione 2002/2003, quando i rossoneri, allora guidati dall’attuale tecnico del Real Madrid, Carlo Ancelotti, sono riusciti a prevalere sui rivali nerazzurri, allenati dell’argentino, Héctor Cúper, con un doppio pareggio maturato nelle due sfide del derby della Madonnina.
Fu il gol realizzato nel recupero del primo tempo della partita di ritorno dal bomber ucraino Andrij Ševčenko, a regalare la finale al Milan, vinta tra l’altro il 28 maggio 2003 all’Old Trafford di Manchester, nell’inedito derby italiano contro la Juventus del futuro Ct della nazionale campione del Mondo, Marcello Lippi.
La regola dei gol in trasferta, abolita dalla Uefa all’inizio della stagione 2021/2022, fu fatale agli uomini di Cùper che, oltre al gol realizzato all’84’ da Obafemi Martins, non riuscì a segnare la seconda marcatura necessaria a portare la contesa ai tempi supplementari.
E così i nerazzurri dovettero rinunciare al sogno della terza Champions, tuttavia rimandato di soli 7 anni.
Nonostante siano passati vent’anni da quel doppio confronto, il ricordo è ancora vivo nella memoria dei tifosi dell’Inter, dei giocatori del tempo e soprattutto in quella dell’allora presidente Massimo Moratti.
L’ex numero uno del club nerazzurro è ritornato sulla semifinale di Champions League del 2003, ricordando ai microfoni di Gazzetta.it un episodio in particolare: “La prima cosa che mi salta in mente è l’immagine di Kallon a tu per tu con Abbiati. Grande parata? No, doveva metterla dentro. Uscire quella volta è stato un grande peccato, soprattutto perché non abbiamo mai perso e oggi con lo stesso punteggio si andrebbe ai supplementari. Adesso il destino ci dà l’occasione per una “vendetta sportiva”: ma forse nessuno se lo aspettava, neanche loro…”.
