La Lazio è scesa in campo contro il Torino per la 31esima giornata di Serie A e non è riuscita a portare a casa nessun punto. La squadra granata infatti si dimostra essere uno dei talloni di Achille dei biancocelesti e Sarri e la partita dell’Olimpico ne è la prova. Uno sbaglio di Provedel sul tiro di Ilic nel primo tempo regala i tre punti alla squadra di Juric. Ecco le pagelle biancocelesti del match.
Le pagelle biancocelesti di Lazio-Torino
Ecco di seguito tutte le pagelle dettagliate della Lazio scesa in campo contro il Torino.
PROVEDEL 5: Fa il suo e viene chiamato in causa due volte nel primo tempo: prima nega il vantaggio a Sanabria con una parata coi piedi ma verso la fine cade nella trappola del tiro di Ilic che regala la vittoria. Anche lui può sbagliare.
MARUSIC 6: Fa sempre il suo e ci riesce soprattutto con le diagonali, si fa superare poco e commette pochi errori. Si dimostra sempre all’altezza della situazione. PELLEGRINI DALL’81’ SV: Entra, fa vedere qualcosa ma ha poco tempo per fare di più.
PATRIC 6: Seconda partita di fila da titolare per lui al posto di Casale, dimostra di non avere la stessa sicurezza del numero 15 ma si porta a casa il suo. Sempre molto concreto nel difendere. CASALE DAL 69′ 6: la sua è una partita buona, ordinata e fa sempre il suo.
ROMAGNOLI 6: Come sempre, si dimostra la garanzia della Lazio firmata Sarri. Contiene più che bene Sanabria e il gol del Torino arriva da un tiro fuori area. Si prende l’ammonizione se necessario e detta legge nella fase arretrata. Leader.
HYSAJ 6: Rispetto ad altre partite, non ha lo stesso brio ma anche lui non ha colpe sul gol di Ilic. Si fa mangiare spesso da Singo sulla fascia ma non lascia mai buchi difensivi che fanno preoccupare. LAZZARI DAL 69′ 5: Come sempre accende il motorino, salendo e scendendo sulla fascia. Arriva spesso in porta ma non riesce mai a far concludere bene i suoi.
MILINKOVIC 4: Ormai è irriconoscibile e quando gioca partite come questa, particolarmente sentite da lui, va in palla. Ma non nel senso buono del termine. Il numero 21 sbaglia tanti palloni e non riesce mai ad essere concreto sotto porta. Non ha idee.
VECINO 5: Sostituisce lo squalificato Cataldi e non colma il vuoto che lascia il numero 32. Inizia con tanta grinta ma poi si spegne come il resto della squadra. MARCOS ANTONIO DAL 53′ 6: Che sia in fiducia dopo il gol segnato contro lo Spezia è palpabile. Dà una grande mano a centrocampo nel recupero palloni.
LUIS ALBERTO 4: Rispetto alle partite precedenti, rimane nell’anonimato e sembra non avere la stessa voglia. Non riesce mai ad inventare nulla e risulta prevedibile agli avversari.
PEDRO 6: Si dà da fare e cerca sempre lo spunto giusto cercando di saltare l’avversario. Nel primo tempo viene dimenticato completamente dai suoi compagni che preferiscono sempre la corsia opposta. Riesce comunque a fare sempre anche una buona fase difensiva. IMMOBILE DAL 54′ 5,5: Tornato in campo a nemmeno una settimana di distanza dall’incidente in auto, il numero 17 della Lazio vuole aiutare i suoi ma non è al 100% e più di tanto non riescce a fare.
FELIPE ANDERSON 6,5: L’Instancabile Felipe, che si prodifa per la squadra ma non riesce a concretizzare in porta. È interscambiabile, ricoprendo i ruoli di tutto il tridente offensivo. Nel secondo tempo sconta la stanchezza ma è il migliore dei suoi.
ZACCAGNI 6: È a un passo dalla rete del vantaggio dopo nemmenon 30 secondi dal fischio d’inizio. il numero 20 approfitta di una svista del portiere Milinkovic ma viene completamente ingabbiato dai difensori granata.
SARRI 4: Decide di uscire dalle coppe per avere più tempo nel preparare le partite ma poi fa scendere in campo una Lazio irriconoscibile, che la settimana prima gioca calcio champagne e contro il Torino non tira mai in porta. Non analizza mai gli errori ma cerca di trovare sempre un colpevole, stavolta è il tempo. La corsa Champions è ancora nel vivo e il secondo posto per il momento blindato. Contro l’Inter dovrà mostrare la squadra migliore.

Appassionata di pallone sin da piccola, scrivo per passione ma anche per costruire un grande sogno: diventare giornalista pubblicista. Ho la voce molto alta e se mai doveste sentire qualcuno che urla durante le partite, beh quella sono proprio io!