La Roma ritrova una vittoria convincente contro l’Udinese grazie a un ritrovato Pellegrini e una prova di carattere a tre giorni dalla gara “non importante, ma decisiva” (cit. Mourinho) contro il Feyenoord. Ecco le pagelle dei giallorossi:
Rui Patricio 7 : Quando il livello della contesa si alza, il portiere portoghese si esalta e lo fa anche contro i friulani, neutralizzando un rigore sul 2-0 che avrebbe potuto riaprire la gara e dare nuova linfa alle speranze di rimonta di un’Udinese che in quel momento stava approfittando del fisiologico calo dei giallorossi.
Mancini 6: Senza infamia e senza lode, provoca il rigore con un fallo di mano mettendo una pezza all’errore di Bove che poi si divora. Cattivo e provocatore, non è da mezze misure: o si ama o si odia, ma il suo carattere è anche la sua forza.
Smalling 6,5: Quando non viene annunciato Beto, si pensa ad una gara facile per l’inglese che come al solito scherma ogni offensiva di terra e di aria. Success non può impensierirlo e tiene in piedi (come sempre) la difesa nel momento di maggiore pressione dei friulani. Imprescindibile.
Llorente 6,5: Non più una riserva, bensì un quarto titolare affidabile. Piedi educati, senso della posizione: sembrava un ragioniere chiamato per una partita a calcetto il giovedì sera tra impiegati, ed invece sta scalando rapidamente le gerarchie nella difesa di Mourinho che adesso può scegliere tra quattro centrali senza dover pregare che non si infortuni nessuno.
Celik 5,5: La sua interpretazione del ruolo è elementare, basica e senza mordente. E’ un terzino puro chiamato a scendere più volte di quanto consenta il suo chilometraggio ma anche in fase difensiva, soprattutto nel secondo tempo, viene messo spesso in difficoltà dalla fisicità strabordante di Udogie. Qualità offensive e propositive non pervenute.
Bove 7: Dopo la gara non bellissima contro il Sassuolo era chiamato al riscatto, ma il ragazzo ha carattere. Il “cane malato” è un Nainggolan molto acerbo che nel gioco in qualche modo però ricorda il belga. Ha il merito di sbloccare il risultato fiondandosi sul rigore di Cristante respinto dal palo ma anche la colpa di sbagliare un’uscita che provoca il penalty dell’Udinese. Tanto carattere e tanta foga, dinamismo allo stato puro da sgrezzare.
Cristante 6,5: Il “soldato Bryan” per poco non si spacca la testa per offrire una sponda ma decide di rimanere in campo e mette dentro tutta la benzina che ha come sempre. Sbaglia il rigore ma se ne assume la responsabilità.
Wijnaldum 6,5: Tecnica di altra categoria, trova linee di inserimento sconosciute al centrocampo della Roma fino al suo ritorno in campo. Sta tornando il giocatore che ci si aspettava che fosse, capace di dare sostanza e aggiungere tanta qualità al centrocampo giallorosso.
El Shaarawy 6: Quinto di sinistra, il Faraone non è scintillante come nelle ultime uscite. Sacrifica la sua qualità sull’altare dell’attenzione tattica, soprattutto in fase di ripiegamento sui clienti scomodi e veloci che orbitano dalle sue parti.
Pellegrini 7,5: Uno striscione della Sud lo galvanizza e il capitano, che aveva bisogno di serenità, ritrova d’incanto tutto l’inventario di giocate che ne hanno caratterizzato le ultime due stagioni. Si carica sulle spalle tutta la qualità che manca con l’assenza di Dybala, trova il gol del 2-0 ma è nel modo di trattare il pallone che si intravede che forse il peggio è finalmente alle spalle.
Belotti 6,5: Al netto di un sacrificio continuo e delle sportellate con Becao, il mezzo voto in più è per quell’assist a Pellegrini di rara difficoltà. Purtroppo però il gol e i tiri in porta restano un miraggio, e per un centravanti questo è un peccato mortale.
Matic 6: Entra nel finale per mettere ordine al posto di Wijnaldum e si limita a “pulire” il centrocampo giallorosso, stanco e in balìa dell’Udinese.
Abraham 6,5: Pochi minuti, nonostante la spalla dolorante, bastano per mettere la firma sul tabellino con una torsione di testa che sigilla il 3-0. La Roma ha bisogno del miglior Abraham se vuole arrivare in fondo ai suoi obiettivi.
Spinazzola 6: Sostituisce El Shaarawy e inizialmente non sembra essere entrato bene in partita. Sale di livello pian piano e alla fine regala un cross al bacio per la testa di Abraham.
Zalewski 6: Il mismatch con i colossi dell’Udinese è evidente ma il ragazzo è sveglio, gioca d’esperienza nonostante sia uno dei “bambini”, si procura falli a ripetizione per spezzare il forcing friulano. L’impressione che con una gamba sola sia meglio di Celik è evidente.
Mourinho 7: Legge la partita ad arte e nonostante le fatiche di coppa impone all’Udinese un ritmo alto sin dalle prime battute. Sa che la gara è fondamentale per mettere un cuscinetto di sicurezza tra le Roma e le inseguitrici nella corsa Champions in vista della terribile sequenza di scontri diretti che aspettano i giallorossi nelle prossime uscite e riesce a trasmettere la sua voglia alla squadra. Recupera Pellegrini psicologicamente con l’aiuto dello stadio e riesce a portare a casa una vittoria di grandissima importanza. Adesso testa al Feyenoord per quella che sarà un’altra battaglia perché, come ha sottolineato al termine della partita, “meglio la fatica ma giocarsi le competizioni che stare a casa a guardarle”
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Il calcio è la mia passione in ogni sua sfaccettatura: ho giocato tanto, ho allenato altrettanto e adesso mi piace raccontarlo.