La Juventus studia le mosse nel contesto del secondo filone d’inchiesta chiamato “manovra stipendi, partnership e agenti”. I bianconeri sono in procinto di attendere il deferimento da parte del Procuratore Giuseppe Chiné, che ha contestato la violazione del principio di lealtà sportiva (articolo 4.1). Per la Juve si tratta di un’altra battaglia, poiché potrebbe portare ad ulteriori sanzioni in campionato, che sarebbero applicate alla classifica di quest’anno. Se si dovesse andare oltre il 30 giugno, le sanzioni potrebbero impattare la classifica dell’anno prossimo.
Per questo, la Juventus sta valutando seriamente l’ipotesi di un patteggiamento, in modo da limitare i danni nel contesto della già pesante penalizzazione di 15 punti apportata dalla sentenza della corte federale per il caso plusvalenze. Il patteggiamento potrebbe portare ad uno sconto equivalente, nella migliore delle ipotesi, alla metà della sanzione.
DUE LE CONDIZIONI PER PATTEGGIARE
Per seguire e intraprendere la strada del patteggiamento, però, dovranno verificarsi due condizioni precise. Secondo il Corriere dello Sport infatti, la mossa dovrebbe essere concordata con la famiglia Agnelli. Il board potrebbe incontrare dei problemi su questo capitolo, in quanto finora il club ha sostenuto l’innocenza di tutti i suoi membri. Inoltre, se la sentenza del 19 aprile sulle plusvalenze fosse favorevole ai bianconeri, il patteggiamento per questo secondo fascicolo sarebbe più allettante
Il club ha come obiettivo primario preservare l’equilibrio della prossima stagione e rispettare il lavoro di Massimiliano Allegri e del gruppo squadra, evitando una penalizzazione che potrebbe danneggiare i programmi a lungo termine.
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