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Aveva fatto coming out un mese fa, dichiarando la sua omosessualità a tutto il mondo e scontrandosi contro tutti quei beceri che gli davano contro. Poche ore fa Jakub Jankto è tornato a parlare del suo gesto che lui stesso pensa che possa diventare da esempio per tutti quegli altri calciatori che nascondono ancora il loro orientamento sessuale per paura di esporsi.

Il tuo gesto sarà da esempio?

Io sicuramente non farò i nomi, però ci sono altri calciatori gay. C’erano, ci sono e ci saranno. È così. Mi sono arrivati diversi messaggi. Io non pretendo che adesso facciano coming out anche loro, però forse il mio esempio li può aiutare, magari nel futuro penseranno ‘lo posso fare anch’io’.

Puoi fare quello che vuoi adesso:

Quanto ci ho pensato prima di fare coming out? Lo sapevo sin da piccolo, però tendi a dire ‘posso continuare in qualche maniera’. Diciamo che il mondo calcistico è un po’ omofobo, l’ho detto tante volte e lo sappiamo tutti, però mi è venuto improvvisamente, non era qualcosa di programmato. Mi è venuto così e non mi dispiace di averlo fatto. Finalmente posso fare quello che voglio e sono felicissimo“.

Ti ha aiutato farlo a casa tua?

Mi ha aiutato molto essere a casa per fare coming out. Se fossi stato in Spagna o in Italia non lo avrei mai detto. Quando sei a casa…In Italia si dice ‘casa dolce casa’, è così, è la verità. Le persone qui a Praga mi hanno aiutato molto, Tomas Rosicky, Frantisek Cupr, l’allenatore Brian Priske, un grandissimo chapeau davanti a loro. Sono stati straordinari“.

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