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Tra le tante questioni che deve affrontare la Juventus extra campo, la Carta Ronaldo è quella che sta tenendo banco da più tempo. A tre giorni dall’udienza preliminare dell’inchiesta Prisma, in cui si deciderà sul rinvio a giudizio del club e dei 12 ex tesserati, sono emerse nelle ultime ore novità importanti per quel che concerne la diatriba burocratica tra i bianconeri e il fenomeno portoghese. La tanto agognata Carta che sembrava introvabile, relativa alla seconda manovra stipendi (2020-2021), ha fatto emergere delle chat che potrebbero inguaiare ancora di più la Juventus. Tra gli atti depositati dai magistrati martedì, appare una conversazione tra i dirigenti bianconeri (Cherubini, Gabasio e l’ex segretario Morganti) incentrata sulla manovra stipendi, in particolare su Cristiano Ronaldo.

IL CONTENUTO DELLA CHAT

Una chat risalente al 20 aprile 2021 in cui l’ex legale della Juve Gabasio scrive: “Il primo pronto a firmare è Cristiano”. A tre giorni di distanza, il segretario sportivo Morganti manda un paio di messaggi nel gruppo in cui sono presenti Gabasio e Cherubini. Il primo, alle 13.42, parla di un Cristiano Ronaldo che ha firmato. Il secondo recita: “Ha una copia di tutti i documenti”. Cherubini conclude con un “bene”. Per la Procura, questa chat si riferisce alla “carta segreta” che sembrava introvabile, relativa sempre a Cristiano. Carta con annessa sopra una scrittura (ritrovata successivamente anche se non compilata negli uffici torinesi) in cui la Juventus, davanti al mancato versamento a CR7 di alcune mensilità nel periodo Covid, avrebbe rimborsato l’ex Real Madrid in un secondo momento, anche se avesse abbandonato il club.

Nonostante i due anni dal trasferimento allo United, i famosi 19,6 milioni di euro che la Juve deve dare al classe ’85 non sono mai stati bonificati. E per la Procura, questo debito non sarebbe mai stato iscritto a bilancio. Negli ultimi mesi, i legali di Ronaldo sono entrati in possesso della copia degli atti del procedimento, negando la sottoscrizione del portoghese a tale accordo. Non è escluso, dunque, che in un futuro prossimo l’attaccante possa andare a testimoniare. Intanto, tra tre giorni i magistrati Marco Gianoglio e Mario Bendoni (non Ciro Santoriello dopo le grosse polemiche relative alle sue parole “Odio la Juve, sono tifosissimo del Napoli”) si presenteranno davanti al gup Marco Picco assieme alla Juventus e agli altri 12 indagati per il rinvio a giudizio.

In aula presenzieranno anche l’ex presidente Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Federico Cherubini, Fabio Paratici e Maurizio Arrivabene. Le accuse della Procura di Torino riguardano le false comunicazioni.

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