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Mai come quest’anno il settore giovanile della Juventus sta dando i suoi frutti. Il progetto della seconda squadra è stato un investimento fortemente ripagato, vedasi i Soulé, Fagioli, Iling, Miretti e Barrenechea, stabilmente alla corte di Max Allegri e con grandi margini di miglioramento. Insomma, il tanto vituperato sistema italiano che fatica a tirar fuori talenti non sembra fare al caso dei bianconeri, che mai come oggi possono godersi i baby prodigi (anche se non sono troppo “piccoli”) in prima squadra. Questa esplosione ha alimentato ancor di più l’idea, nei corridoi della Continassa, di continuare a dare credito alla formazione delle squadre giovanili.

L’ultima intuizione riguarderebbe le due squadre Under 12 e Under 10 completamente autogestite dai calciatori. Niente allenatore, niente staff tecnico: tutte le responsabilità, di allenamento e partita, a carico di chi va in campo. L’iniziativa da parte della Juve è nata nel corso del primo “Torneo dello Stretto – Juventus Academy Italia” che si è svolto l’weekend scorso a Messina. Paolo De Ceglie, ex giocatore bianconere e ad oggi responsabile tecnico dell’attività di base del club, è stato il precursore di questo esperimento, con le due Under che durante il torneo hanno giocato senza una guida tecnica a bordocampo. I due allenatori (Niello per l’Under 12 e Battaglia per l’Under 10) sono rimasti in tribuna coi genitori a guardare i piccoli ragazzi.

OBIETTIVO: FORMAZIONE DEL SINGOLO IN LEADERSHIP E PERSONALITA’

L’obiettivo sta nella formazione del singolo, farlo crescere più rapidamente dal punto di vista della personalità e della leadership. Così facendo, senza allenatore, le squadre svilupperebbero su loro stesse un senso di responsabilità che non sarebbe lo stesso se ci fosse un comandante a dire loro cosa fare durante le partite. Un’autogestione a tutto tondo sarebbe: capire durante i momenti difficili delle gare cosa fare, quali cambi adoperare, studiare un piano vincente in base a quello che gli 11 in campo stanno vivendo in quel momento senza la presenza di qualcuno da fuori che abbia una visione più chiara.

Strategia che, durante il torneo, ha dato i suoi frutti: l’Under 12 ha raggiunto i quarti di finale e l’Under 10 ha vinto la propria categoria. Insomma, la Juventus vuole continuare a cavalcare l’ondata positiva delle giovanili e premere affinché i ragazzi delle varie Under crescano con maggior disciplina per essere pronti un giorno a fare il salto tra i grandi. Che i bianconeri possano essere da esempio per le altre squadre di A?

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