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Vero e proprio artista capace di trasformare una semplice rete in un tocco di magia, il fuoriclasse brasiliano Ronaldinho compie oggi 43 anni.

Gli esordi in Brasile

Considerato uno dei migliori calciatori della storia, Ronaldo de Assis Moreira, nome di battesimo di Ronaldinho, nasce il 21 marzo 1980 a Porto Alegre, in Brasile. Conosciuto nel suo Paese come Ronaldinho Gaúcho, in Europa sarà semplicemente Ronaldinho, vezzeggiativo usato per distinguerlo dall’altro asso brasiliano, Ronaldo, di pochi anni più grande.

Dinho comincia a giocare a beach soccer fin da giovanissimo per poi passare al campo in erba. Anche il fratello Roberto de Assis Moreira è un calciatore e quando il suo nome inizia a circolare negli ambienti sportivi cittadini, il Grêmio decide di puntare su di lui e sul piccolo Ronaldinho. Il club crede fortemente nei due fratelli e regala alla famiglia una villa nel quartiere di Guaruja. 


Alla morte prematura del padre João, Roberto assume il ruolo di capofamiglia. Costretto a interrompere la sua carriera per un infortunio al ginocchio, si dedica alla formazione del piccolo Dinho e diventa il suo procuratore. Lo allenerà quotidianamente, insegnandogli le abilità per le quali diventerà famoso: il dribbling, la gestione della palla sia in aria sia a terra e l’accelerazione dopo ogni mossa. 

Ronaldinho: la carriera calcistica

La carriera calcistica di Ronaldinho comincia a 17 anni. Nel 1998 avviene il suo debutto in Copa Libertadores, con la maglia del Grêmio. Solo un anno più tardi l’esordio in nazionale contro la Lettonia. Nello stesso anno vince la Copa América, segnando un gol meraviglioso contro il Venezuela. È nata una stella.

Il 17 gennaio 2001 i francesi del Paris Saint-Germain annunciano l’acquisto di Ronaldinho, suscitando le polemiche del Grêmio, che non aveva dato l’approvazione per il trasferimento. Ne segue una lunga battaglia legale.

In due stagioni nella capitale francese disputa più di 50 partite mettendo a segno 17 reti. La consacrazione definitiva su un palcoscenico internazionale avviene all’età di 22 anni, quando diventa titolare in un Brasile fortissimo. Allenato da Luiz Felipe Scolari e guidato da RonaldoRivaldo, Cafu e Roberto Carlos, il Brasile vincerà il Mondiale di Corea e Giappone, imponendosi in tutte e sette le partite del torneo. Ronaldinho sarà un elemento decisivo, soprattutto nei quarti di finale contro l’Inghilterra.

Il 19 luglio 2003 il Barcellona, che non vince da quattro stagioni, lo acquista per 30 milioni di euro. Ed è proprio con il club spagnolo che il fuoriclasse raggiunge l’apice della sua carriera. Sotto la guida di Frank Rijkaard vince 2 Campionati Spagnoli, 2 Supercoppe di Spagna, una Champions League e un Pallone d’Oro

In un Clásico in casa del Real Madrid, Ronaldinho regala la vittoria al Barça con giocate sbalorditive e tutto il Santiago Bernabeu gli tributa una standing ovation. 

Ronaldinho e il suo arrivo in Italia

Dopo la grande esperienza in Spagna, nel luglio 2008 Ronaldinho viene acquistato dal Milan.
Quando ho visto tutta quella gente ad aspettarmi ho capito che avevo trovato casa”, affermò il brasiliano in occasione della presentazione da star a San Siro davanti a quarantamila tifosi. 
Il fantasista brasiliano rimane a Milano per due stagioni e mezzo, disputando in totale 95 partite e segnando 26 gol. Con le sue prodezze entrerà di diritto nei cuori dei tifosi rossoneri.

Conclusione di carriera e problemi giudiziari

Nel gennaio 2011 decide di seguire le orme di tanti campioni. Rientra in patria per ritrovare la spensieratezza in un calcio minore. Flamengo, Atlético Mineiro, Querétaro e Fluminense sono le squadre con cui conclude la sua carriera.
Ronaldinho è tornato ad occupare le prime pagine dei principali quotidiani nel marzo dello scorso anno, a seguito del suo arresto e di quello del fratello, avvenuto in Paraguay perché in possesso di passaporti falsi. Entrambi successivamente saranno accusati di riciclaggio.
In carcere l’ex campione partecipa a diversi tornei di calcio e i video in cui gioca con i detenuti fanno il giro del mondo. 171 sono i giorni di detenzione nel carcere di Asunción. L’ex campione brasiliano e suo fratello tornano in libertà dopo aver pagato la somma di 200 mila dollari per i reati commessi.

Le attività di Ronaldinho: dalla musica al film sulla sua vita

Il fuoriclasse, che recentemente ha perso l’amata mamma Miguelina a causa del Covid, nonostante i guai giudiziari ha continuato a mietere successi in ambito lavorativo.
Lo scorso settembre è stato assunto da una società del Minas Gerais per promuovere i lavori allo stadio dell’Atlético Mineiro, il club con cui ha vinto la Copa Libertadores nel 2013. A Belo Horizont, di cui è cittadino onorario, ha anche aperto uno studio musicale. 
Dinho lancia il suo marchio di gin biologico, che porta il nome R-One, e un vino “Vino de Campeones”.
Testimonial di numerose campagne pubblicitarie, sigla una partnership con i due videogiochi Pes e Fifa, dando vita ad una sua squadra, la R10.
Nel 2021 parteciperà alla première del film sulla sua vita calcistica.
Le “magie palla al piede” del campione brasiliano resteranno nella storia del calcio.
Così come l’esultanza con le mani a forma di telefono, che si ispira ad un saluto dei surfisti hawaiani, è diventata simbolo di questo straordinario giocatore. 

Ronaldinho con la mamma Miguelina, recentemente scomparsa a causa del Covid – foto dal web