L’Inter di Simone Inzaghi ha superato il turno di Champions contro il Porto, approdando ai quarti di finale. I nerazzurri hanno disputato una pessima gara, rischiando tantissimo nel finale contro un avversario sulla carta decisamente inferiore, almeno in termini di nomi. La condizione psicofisica non è delle migliori, ma la qualificazione può dare quel boost mentale fondamentale in vista della gara contro i ragazzi di Allegri.
Difficile dire se la difesa funzioni o meno. In realtà il pacchetto arretrato va a fasi alterne. Hanno fatto meglio i comprimari rispetto a giocatori tanto decantanti. Skriniar è apparso poco concentrato a seguito del suo passaggio al PSG, che avverrà in estate. De Vrij, complici vari infortuni, non è mai tornato ai suoi livelli. Bastoni si è infortunato ai flessori e rischia di essere una perdita importante.
Hakan Calhanoglu è tra i giocatori più in palla. La sua prestazione contro il Porto è stata celebrata dai commentatori portoghesi. Il turco nato in Germania è stato decisamente tra i calciatori più lucidi. Faro della manovra per gran parte della gara, prima che l’Inter soffrisse poi nel finale. In chiara riserva nell’ultima parte di gara anche Mkhitaryan, il quale tuttavia, al netto di una pericolosa palla persa, ha comunque convinto.
Non è in gran condizione invece Nicolò Barella. Il mediano sardo, grande protagonista negli scorsi anni, alterna belle giocate a errori in impostazione. Non sembra più il centrocampista onnipresente delle migliori giornate, ma un calciatore talvolta confusionario. Tuttavia, se in serata Barella può garantire strappi, interdizione, fosforo e fungere da uomo in più nel reparto nevralgico. Se non sorretto dalla solidità fisica dei tempi migliori, può invece non essere un punto di forma. Un po’ come avvenuto a Porto.
Non convincono invece gli esterni. Con quel salvataggio sulla linea Dumfries ha riscattato una prestazione negativa. Darmian è stato impiegato come braccetto nei tre dietro per necessità. L’ex Torino e Manchester United garantisce decisamente più affidabilità rispetto all’olandese. Dimarco è croce e delizia. Tanto bravo con il suo pregevole sinistro quanto poco affidabile in fase difensiva contro esterni veloci e quando è chiamato a tenere la posizione.
Uno dei punti di forza è paradossalmente il tanto vituperato Matteo Darmian. Il ragazzo ha fatto il suo non solo con Conte. Nonostante non sia più di primo pelo, sta offrendo una soluzione importantissima sulla fascia, disimpegnandosi alla grande anche in difesa. Assieme a lui, spicca Acerbi. L’ex Lazio è una vera e propria guida difensiva, allo stato attuale decisamente più affidabile rispetto ai più reclamizzati De Vrij e Skriniar.
La difesa nerazzurra è forte a intermittenza. Con la squadra che non è obbligata ad attaccare il reparto arretrato funziona. Lo abbiamo visto, tra le tante gare, anche contro il Porto, tolti i minuti finali. Quando invece la squadra perde le distanze, i tre dietro iniziano a soffrire e il numero di gol subiti lievita.
La situazione in attacco è paradossale. A leggere i nomi, l’Inter ha degli “avanti” di livello mondiale. Lautaro e Lukaku mettevano a fuoco e fiamme le difese avversarie nelle annate con Antonio Conte alla guida. Il Toro e il belga non sono tuttavia in fiducia. L’ex Racing ha comunque realizzato 14 gol in campionato. Bottino che lo colloca al secondo posto nella classifica marcatori. Qual gara migliore per ritrovare la via della rete.
Oltre a Bastoni, mancherà anche Gosens. Tuttavia i nerazzurri a sinistra sono sufficientemente coperti. Oltre a Dimarco, probabile titolare, potrebbe giocare teoricamente Darmian. L’eventuale impiego sulla fascia sinistra da parte del calciatore milanese sarebbe tuttavia possibile solo a gara in corso. Nel frattempo, se Skriniar sarà presente, l’ex Manchester United giocherà sulla fascia destra.
L’Inter arriva a questa gara non al top, con un giocatore chiave come Brozovic che potrebbe partire dalla panchina. Cosa già avvenuta non poche volte in questo 2023. I calciatori in condizione sono Calhanoglu, Darmian, Acerbi e Mkhitaryan. Altri sono chiamati a tornare ai loro livelli nella gara di domenica. Nonostante la forma non ottimale dei nerazzurri, c’è da dire che la Juve avrà due giorni in meno di recupero. E la condizione fisica potrà fare la differenza.
Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione