22 Marzo 2023

Torino, Cairo a 360°: ‘L’obiettivo non era l’Europa ma ora siamo ottavi. Sul futuro di Juric…’

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Il Presidente del Torino Urbano Cairo è intervenuto ai microfoni di ‘La politica nel pallone’, trasmissione di Gr Parlamento. Ecco le sue parole.

Sulla vittoria di ieri: “È stata una bella partita giocata con attenzione a non prendere gol e a farli. Una squadra bella e compatta su campo difficile, c’era vento ed era complicato. Abbiamo dato continuità al Bologna, direi bella vittoria. Con 37 punti siamo soddisfatti. C’è potenziale, ma andiamo avanti passo per passo e senza fare voli pindarici. Cercheremo di ottenere il massimo”.

La squadra sta raggiungendo un livello importante grazie anche al carattere del suo allenatore, e che Sanabria..: “Sanabria dai mondiali in poi ha segnato tanto, sta facendo bene. Come lui anche tutta la squadra, è ben compattata. Siamo sulla strada giusta, continuiamo così senza credere di aver fatto molto ma andare avanti come stiamo facendo”.

Voto alla stagione del Toro sinora?Prima di darli, vediamo le prossime dodici gare che saranno molto importanti. Aspettiamo, ma è un voto positivo perché è bello che tanti giovani crescono o giocatori che in passato non avevano fatto bene e si stanno rilanciando: penso a Linetty, ad esempio. E’ un mix di giovani dal 2000 in su e più esperti che in una squadra sono sempre importanti. 7? Sì dai, anzi 7+”.

L’Europa è un obiettivo di questo Toro?Con il mister siamo partiti ad inizio campionato senza dire di andare in Europa o altro. Abbiamo fatto cambiamenti, alcuni venduti e altri rientrati dal prestito. Con il mister non abbiamo detto un obiettivo: fare bel campionato e crescita giovani, poi vediamo come vanno le cose. Oggi siamo ottavi a un punto dalla Juve e cinque dall’Atalanta, noi dobbiamo considerare anche che abbiamo lasciato punti per strada come la cremonese o lo spezia: non siamo molto lontani da un obiettivo importanti. Anche gli altri buttano via punti, è una cosa che sappiamo bene, ma siamo in una posizione nella quale si può avere qualche ambizione.”.

Il gioiello Schuurs: “Se tieni Bremer, non compri Schuurs. Eppure l’ha sostituito bene. O Praet e Miranchuk, Brekalo e Vlasic, è difficile tenere tutti. Non vengono per fare la panchina”.

La Serie A in crisi: “La Premier spende 900 milioni perché ha valori di fatturato, di diritti televisivi pari quasi a 4 miliardi. Noi fatturiamo 1.2 miliardi e abbiamo difficoltà. Siamo reduci dal biennio di CoViD che ha lasciato bilanci in condizioni difficili. Noi tra il 2013 e 2017 abbiamo avuto buoni bilanci, poi nel 20-21 abbiamo perso cifre ragguardevoli, circa 60 milioni, che mai avrei immaginato. Avevamo acquistato giocatori costosi ma con il CoViD c’è stato problema degli stadi chiusi e degli sponsor ridotti, questo ha comportato situazioni impensabili. Altro che scudetto del bilancio… abbiamo fatto bilanci brutti, perciò mi sono inventato qualcosa: con Ventura puntammo molto sui giovani e facemmo bene dal punto di vista sportivo. Spesso risultati economici e sportivi vanno di pari passo, come Bremer e Schuurs o l’aver preso Ilic. Avrei voluto tenere Lukic, anche il mister sarebbe stato felice, ma non avrebbe firmato e lo avremmo perso a zero come Belotti. Si tratta di considividere qualcosa insieme e che va al di là delle possibilità, perché vuoi fare qualcosa in più”.

La Primavera: “Abbiamo fatto una bella vittoria in casa Juve per 3-1. La squadra è tra le prime, stanno venendo fuori giovani interessanti come Gineitis che è già in prima squadra. A Lecce c’erano diversi giovani, direi bene e ci sono prospetti. Ludergnani sta facendo buonissime cose, come Vagnati: ha preso Schuurs e gli altri acquisti, sono giocatori visionati da lui e dagli scout in giro per il mondo. Hanno in serbo altri giocatori giovani da dare al mister che li sa far crescere”.

Belotti fa la panchina a Roma. Che considerazioni ha da fare? “Sette anni insieme e tanti gol, è stata una bella pagina. Finita meno bene di quanto avremmo voluto, ma io ricordo le cose belle: gli faccio un in bocca al lupo sincero, il passato è andato e pensiamo al futuro. Gli auguro il meglio, l’importante è che lui faccia bene e il toro altrettanto bene. Tornare? Con il mister, l’obiettivo è avere giocatori giovani e di prospettiva. E’ una pagina conclusa, anche lunga. Pensiamo al futuro, ci sono tanti giocatori forti in giro con potenzialità. Pensiamo a Singo: lo presi a gennaio 2019 perché il suo procuratore venne da me e me lo propose. Anche contro l’opinione di qualcuno che era con me, gli diedi fiducia e adesso vediamo cosa è diventato Singo. Abbiamo osservatori importanti, almeno dieci persone in giro per il mondo che fanno gran lavoro. Poi ovvio che devi fare i conti con il budget, ma Schuurs non è venuto fuori per caso: lo hanno visto più volte, così come Miranchuk, Gravillon e Radonjic”.

Spesso ci sono scambi di battute frizzanti con Juric. Lei si aspetta che rimanga anche l’anno prossimo: “Abbiamo un contratto anche per il prossimo anno, stiamo facendo ragionamenti su rinnovo: non è urgente, da parte nostra c’è voglia e da parte sua riflessione. E’ un progetto che si deve sviluppare su arco almeno triennale. A gennaio ho preso Ilic perché me lo ha chiesto, anche se costa molto: ha un grande potenziale, non l’ho preso per accontentarlo ma perché c’è un progetto. Ho fatto una pazzia, tra virgolette, considerando le nostre casse, ed è stato il secondo investimento più importante dopo verdi. Per come ha cominciato, vedo che ha grandi qualità già adesso”.

Il problema pirateria nel calcio?Sicuramente una cosa fondamentale è combattere la pirateria. Perdere un miliardo ogni tre anni è una cosa folle, un vulnus pesantissimo. Avessimo quei soldi li potremmo investire nel vivaio o negli stadi per chi vuole farlo. Credo che se ci sono delle cose che penalizzano in modo criminale, delle cose vadano fatte. Non mi interessa avere chissà quali finanziamenti dallo stato, non mi interessano, anche se poi il settore del cinema li ha avuti; ma almeno devono aiutarci a combattere fenomeni come la pirateria. Poi sicuramente un’altra cosa importante è rendere molto più facile il fatto di fare degli stadi; ci sono squadre che hanno dei progetti, ma sono limitate da una burocrazia che non consente di fare quello che si vorrebbe. Noi al Torino abbiamo un’interlocuzione col sindaco di Torino; se ci fossero le giuste condizioni, simili a quelle che ebbe la Juventus quando acquistò il Delle Alpi, mi farebbe piacere acquistare il Grande Torino. Il Filadelfia? C’è chi chiede a me di fare delle cose. Io ho investito 1.5 milioni di euro a fondo perduto perché mi faceva piacere. Poi abbiamo speso per quelle famose vele che servono al mister per impedire di fare vedere le cose che fa. In tutto sono 1.760 mila euro più gli affitti. Io sarei contento di acquistarlo se fosse acquistabile; siamo molto legati al Filadelfia ma non è nostro, non possiamo metterlo all’interno della nostra società come avremmo voluto fare perché non è di proprietà del Torino. Il Fila una volta era del Torino, poi è stato dato al Comune dall’ex presidente Cimminelli. Io sarei contento di acquistarlo e di poterci investire come peraltro stiamo già facendo, perché ripeto, in cinque anni abbiamo investito 1 milione e 760mila euro per metterlo in condizioni migliori pur non essendo nostro”.

Gli Europei del 2032 come trampolino: “Avessimo la possibilità di organizzare gli Europei sarebbe importantissimo. Organizzare questi eventi importanti, lo si è visto a Torino nel 2006 con le Olimpiadi, dà una spinta che è veramente importantissima. Gli Europei darebbero impulso alla costruzione di stadi nuovi e questo darebbe benefici a tutto il calcio”.

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