L’Inter scarica Brozovic: il croato non è più indispensabile. Addio in estate?

Foto profilo ufficiale Twitter Inter FC
Il calcio, a volte, è imprevedibile. Un po’ come la vita di Marcelo Brozovic, centro di gravità permanente dell’Inter fino alla scorsa stagione, diventato adesso “uno qualsiasi”. La sua più grande sfortuna è stata trovare un Hakan Calhanoglu in grado di calarsi perfettamente nel ruolo di play quando lui era infortunato: un rendimento talmente al di sopra delle aspettative che Inzaghi ormai preferisce il turco nelle vesti di direttore d’orchestra. Una metamorfosi, se vogliamo, assurda visto che i nerazzurri, fino all’anno scorso, erano Brozo-dipendenti. Parlano i numeri: quando il 77 non c’era, l’Inter non vinceva. Il rinnovo del contratto fino al 2026 firmato nel gennaio 2022 faceva presagire solo una conferma: il croato sarebbe stato ancora il leader tecnico dell’Inter per diversi anni.
A distanza di una stagione e mezza, invece, il destino si è capovolto. I guai fisici che gli hanno fatto saltare gran parte di quest’annata e un Calhanoglu, lo ripetiamo, dominatore del centrocampo di Inzaghi hanno fatto cambiare idea ad una società che in estate, come di consuetudine, dovrà far tornare i conti. I sei milioni e mezzo di stipendio di Brozovic sono diventati un motivo validissimo di cessione per un giocatore che non fa più parte dei titolari. Se l’Inter domani si giocasse la partita della vita sarebbero Calhanoglu, Barella e Mkhitaryan i prescelti a partire dall’inizio: a fotografia di quanto l’ex Dinamo Zagabria sia sceso dal carro delle gerarchie. Anche Inzaghi è consenziente a farne a meno, visto che ha sempre elogiato a spada tratta il lavoro di Calha davanti alla difesa.
BENSERVITO IN ESTATE?
Insomma, al momento la storia ci dice che Brozovic è una validissima riserva. Posizione, di certo, non congeniale al classe 1990, il quale non vorrà ricoprire il ruolo da comprimario dopo essere stato l’elemento imprescindibile della scorsa stagione. In estate, la sensazione, è che Brozovic possa partire per alleggerire monte ingaggio e discorsi anagrafici. Vista anche l’investitura su Asllani e i margini di miglioramento, i nerazzurri potrebbero dargli il benservito. Sliding doors.

Milanese classe 2000, bocciato sul campo ma promosso nella scrittura di calcio a 360 gradi. Risultatista di sangue, vivo il gioco con passione analizzando ogni suo singolo aspetto. Pragmatico sotto tutti i punti di vista, sogno di fare della mia passione un lavoro.