Juventus, Chiesa: “Infortunio? Ecco dove ho avuto i maggiori problemi. Perché ho scelto la 7”

Federico Chiesa ha parlato in occasione della trasmissione Twitch del canale della Juventus, analizzando diverse tematiche, dall’infortunio al crociato fino al presente odierno.
“Nell’arco della mia carriera ho subito interventi più brutti, dove magari ero lanciato in corsa ad alte velocità e venivo buttato a terra. In quel caso lì l’intervento non è stato bellissimo però l’obiettivo di Smalling era andare sulla palla. È andato sul pallone, non lo ha fatto con cattiveria. Queste cose nello sport di contatto succedono. Ho visto il mio ex compagno di squadra Bentancur, a cui faccio un grande in bocca al lupo, rompersi il crociato da solo. È bastato pochissimo, son cose che capitano mille volte ma basta una frazione di secondo in cui appoggi male il piede e poi stai 6/7 mesi fermo”.
Hai avuto timore a tornare in campo?
“L’ho avuto solo i primi allenamenti in cui sono tornato con la squadra. Pensavo e ripensavo a quando mi sono infortunato però quando ho ripreso ad allenarmi con continuità e quando ho esordito non più. Durante i possessi palla all’inizio avevo flashback ma è una cosa normale. Posso dire di essere stato fortunato, nella sfortuna, ad essermi fatto male alla Juve perché è uno dei club più importanti al mondo e ha a disposizione le migliori strutture a livello sanitario. A livello di infortunio ci sono infortuni peggiori, ho avuto problemi nella riabilitazione ma ho avuto la fortuna di trovarmi in un ambiente per risolvere la situazione”.
I tifosi ti hanno supportato:
“Mi ha aiutato tanto e lo fa tuttora. Sento molto la vicinanza. L’affetto penso di essermelo guadagnato sia con le prestazioni in campo, sia con quello che do per la maglia. In quei momenti mi ha reso ancor di più felice”.
Chiellini?
“Giorgio, ma anche Bonucci e altri compagni come De Ligt, Vlahovic, mi sono stati vicini. Però come mi ha sempre detto Giorgio ogni riabilitazione è diversa. Lui non ha avuto problemi, forse un po’ all’inizio, mentre a me è andata benissimo all’inizio e poi ci ho messo un po’ a tornare in campo. Un crociato per due giocatori ha un percorso diverso. Giorgio aveva sempre male all’inizio a flettere la gamba, io invece nelle prime 3 settimane l’ho raggiunto senza grandi problemi. A livello emotivo si possono somigliare le riabilitazioni. Giorgio ha detto che di positivo ha preso che ha passato tanto tempo con la famiglia ed è quello che poi ho fatto anche io”.
I tuoi idoli chi sono?
“Da bambino è sempre stato Kakà, ora il giocatore che mi piace guardare di più è Mbappé. Scambio della maglia? Sì l’ho incorniciata, è un fuoriclasse assoluto, è disarmante. Ha una facilità di allungo con la palla e una rapidità di piedi che vedi in pochi giocatori e a livello realizzativo è fortissimo. Ha fatto tre gol a 23 in una finale Mondiale, se non è un fuoriclasse lui…”.
Adesso hai la 7:
“Volevo cambiare. I numeri importanti per me sono dall’1 all’11: il 7 era libero, anzi me l’ha lasciato Dusan che voleva il 9. A livello di storia recente l’ha indossato uno come Ronaldo che fa parte dei 5 più grandi della storia del calcio, quindi è ancora di più un onore”.
Il tuo gol preferito alla Juve?
“Mi piace quello contro l’Atalanta di novembre 2020, da fuori area. Ma anche il secondo contro il Porto di testa. È stato magnifico segnare in Champions League”.
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Milanese classe 2000, bocciato sul campo ma promosso nella scrittura di calcio a 360 gradi. Risultatista di sangue, vivo il gioco con passione analizzando ogni suo singolo aspetto. Pragmatico sotto tutti i punti di vista, sogno di fare della mia passione un lavoro.