25 Marzo 2023

Roma-Juventus, le pagelle bianconere: Kostic e Rabiot i più in forma, Vlahovic impalpabile

Fonte foto: Profilo Twitter Juventus

  • Tempo di lettura:5Minuti

Si interrompe a quattro la striscia di vittorie consecutive della Juventus, che nella serata bollente dell’Olimpico cade per il siluro di Mancini ad inizio ripresa. Una partita sicuramente non brillante dei bianconeri che, comunque, hanno dovuto fare i conti con la sfortuna: tre pali e un paio di parate decisive di Rui Patricio. Andiamo a vedere chi sono stati i migliori e i peggiori della Juventus.

SZCZESNY 6.5: sulla botta di Mancini può veramente fare poco. Nell’arco dei 90 è impegnato pochissimo, prima da Dybala e poi da Smalling, dove il polacco gli esce in faccia e salva. Solita conferma.

DANILO 5.5: l’insufficienza è doverosa solamente per l’occasione nel finale che non ha saputo sfruttare. Una sorta di rigore in movimento che lui calcia debole e centrale. Per una dalle sue qualità tecniche, doveva piazzarla. In difesa sempre ordinato, bravo anche a venire a costruire centralmente nel secondo tempo quando si sposta a sinistra.

BREMER 6.5: non ha un grande lavoro da fare considerando che la Roma gioca senza una punta vera. Bravo a verticalizzare quando serve.

ALEX SANDRO 6: poche sbavature dietro. Prende la licenza di sganciarsi un paio di volte ma ormai i limiti offensivi li conosciamo già.

CUADRADO 5: non è in forma e si vede. Spinazzola da quella parte fa quello che vuole. Il Cuadrado straripante di un tempo è ormai un lontano parente, fisiologico d’altronde nonostante l’età. Stava facendo l’eurogol su punizione ma il palo ha deciso di negarglielo.

FAGIOLI 5.5: fatica a reggere il confronto con Matic, nettamente di un’altra prestanza fisica. Qualitativamente non si discute ma dovrebbe cercare di migliorare negli inserimenti senza palla, anche per dare manforte a Vlahovic.

LOCATELLI 5: si sta prendendo il vizio di farsi ammonire troppo spesso, anche per interventi sciagurati. La regia è troppo scolastica, lui va al piccolo trotto. La lotta, come sempre, non manca: a calcio, però, non basta solo quella. Deve ritrovarsi.

RABIOT 6.5: si conferma il centrocampista più in forma e decisivo della stagione della Juventus. Tante sgroppate, tanta interdizione e poi quel colpo di testa che grida vendetta col salvataggio di Rui Patricio in collaborazione del palo. Su Mancini, però, doveva uscire ferocemente per non farlo calciare. Allegri non ci rinuncia mai al cavallo francese.

KOSTIC 6.5: come Rabiot, palesa una condizione fisica superiore ai suoi compagni. Punta sempre Zalewski per andare sul fondo e crossare col mancino. A volte dovrebbe alternare la giocata ma l’apporto sulla corsia di sinistra è sempre costante. Mezzo voto in meno per la reazione su Ibanez che gli costa un giallo che profumava di “arancione”. Gesto completamente inutile. Allegri, infatti, lo toglie subito.

DI MARIA 5.5: resta in campo tutta la partita ma è visibilmente appannato. La Roma gli concede pochissimo spazio sulla trequarti e lui è costretto quasi sempre a tergiversare sulla destra per rientrare sul piede forte. Impegna Rui Patricio con tiro dalla distanza, poi il Fideo scompare dalla partita. Deve rifiatare?

VLAHOVIC 5: ancora impalpabile. Quarta partita consecutiva che non segna in campionato. Allegri si è detto contento della sua prova da un punto di vista tecnico, e su questo può avere anche ragione. Il problema è tutto il resto: in area non crea scompiglio e Smalling lo domina. Papabile la mancanza di fiducia in questo ragazzo che sì, non è troppo assistito là davanti, ma può fare mooolto di più. Smarcamento e colpire di testa: due aspetti fondamentali che il serbo deve migliorare.

ALLEGRI 5.5: la sua Juve non merita di perdere, visto che incappa nella classica serata in cui la palla non entra tra pali, parate di Rui Patricio e poca precisione dei suoi. Però non basta giocare un solo tempo, il secondo, a discapito di un primo in cui la Juve è sotto ritmo e non crea nulla se non l’occasione di Rabiot. Se prima c’era una flebile speranza per una disperata rincorsa Champions, adesso è proprio impossibile. Europa League vitale in questo senso.

Subentrati

BONUCCI 6: 45 minuti di sola impostazione che fa anche con discreto mestiere.

POGBA 6: quando entra la Juve prende tutto un altro sapore. Fa reparto da solo e riempie l’area di rigore a differenza di Fagioli. Appena sta un minimo meglio, Allegri lo deve mettere titolare.

CHIESA 6: entra un po’ più scarico rispetto al derby, però quando si accende fa sempre male, come nell’occasionissima nel finale nata da un suo dribbling a sinistra. Con lui a pieno regime Allegri può tornare benissimo al 4-3-3 pensato a luglio.

KEAN 3: tre giusto per non dare zero. Insensato, inconcepibile, privo di ogni logica entrare per aiutare la squadra nel finale a pareggiare e farsi espellere dopo 40 secondi per un gesto di reazione. Comportamento da punire severamente, senza se e senza ma.

PAREDES 5: giocatore che non sembra neanche avere voglia di giocare. Entrare anche per 15 minuti basta e avanza per determinare se sei un giocatore forte e di livello. Leandro ha già la testa al PSG e al suo ritorno in Francia a fine anno. Va pianissimo, sbaglia appoggi facili e non dà nulla in più rispetto ad un Locatelli uscito stanco. Allegri ormai l’ha scaricato.

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