L’Inter e i suoi tifosi non sono soddisfatti di Simone Inzaghi. Se nelle coppe la squadra si è fatta valere, i risultati in campionato sono sicuramente al di sotto delle aspettative. Il numero di partite perse è eccessivo. Lo scorso anno i nerazzurri hanno perso uno scudetto, buttato al vento anche per responsabilità del tecnico ex Lazio.

Non tutte le colpe vanno naturalmente attribuite all’allenatore. La società ha gestito male alcune situazioni. I calciatori non hanno risposto sul campo nel migliore dei modi. Eppure l’allenatore top riesce a districarsi tra le tante peripezie. Non è ammissibile che la difesa sia diventata un colabrodo nel giro di così poco tempo.

Fatti salvi colpi di scena positivi entro fine stagione, le strade tra l’Inter e Inzaghi sono destinate a separarsi. Ricordiamo che l’allenatore piacentino ha rinnovato il proprio accordo con i nerazzurri fino al 2024. Non vi sono cifre ufficiali sull’entità dell’accordo, il quale dovrebbe aggirarsi sui 5 milioni a stagione più bonus. Vista la scadenza a breve, non dovrebbe essere difficile raggiungere un accordo sulla risoluzione.

Chi dopo Simone Inzaghi? A quanto appreso, la dirigenza sogna un grande regalo alla piazza. Un regalo di quelli succosi: riportare a Milano José Mourinho. Il portoghese non ha ancora deciso cosa fare a fine stagione. Il suo accordo con la Roma scade nel 2024 e non è stato deciso nulla. L’ex tecnico nerazzurro avrà sicuramente tante offerte, tra cui la panchina del Brasile e vari club di Premier. Sempre qualora dovesse lasciare la Roma.

Un’alternativa molto concreta è un uomo Inter. Quel Thiago Motta che sta facendo faville a Bologna, tenendo i Felsinei nella parte sinistra della classifica. Dopo aver iniziato nel settore giovanile del PSG, l’ex centrocampista di origini venete ha fatto la gavetta in Serie A. Non sarebbe difficile strapparlo al Bologna. E, probabilmente, sarebbe il candidato più semplice e fattibile.

Altro obiettivo è un altro ex nerazzurro, quel Diego Simeone che ha scritto la storia dell’Atletico Madrid. In quel caso servono però investimenti importanti per consegnargli già una squadra da scudetto e già competitiva almeno per i quarti in Champions. A giugno dirà addio ai Colchoneros ed è pronto a rimettersi in gioco. Anche per lui vale quanto detto per Mourinho, ovvero le insidie dalla Premier.

Un’ultima suggestione è quella che porta a Ivan Juric. Il tecnico croato non è affatto contento dell’operato della dirigenza e ha chiesto a gran voce una squadra maggiormente competitiva. Anche lui potrebbe interrompere il proprio rapporto con il club di appartenenza a fine stagione. Juric impiega anche la difesa a tre, ragion per cui non sarebbe una transizione complessa.