23 Marzo 2023

La Lazio e l’importanza di avere Luis Alberto e Milinkovic

  • Tempo di lettura:4Minuti

Le partite si vincono a centrocampo” come si diceva ai tempi di Trapattoni e Zoff, paradigma che può essere copiato e incollato nel calcio di oggi. La Lazio deve ringraziare il duo composto da Milinkovic e Luis Alberto proprio per questo. La coppia ha fatto innamorare i tifosi bianconcelesti sin da quando Simone Inzaghi ha avuto il guizzo di farli giocare insieme. Tantissime emozioni e bellissime giocate, fornendo assist al bacio per Immobile e attaccanti. E togliendosi più di qualche soddisfazione anche con le giocate personali e i gol messi a segno: 52 per il Sergente e 41 per il Mago. Arrivato Sarri però iniziano i primi dubbi sulla loro convivenza ma poi le situazioni di campo hanno dimostrato il contrario. Insieme i due sono fortissimi e si aiutano a vicenda, riuscendo anche a risolvere le partite. Proprio come ha fatto Luis alberto nella sfida di campionato contro la Sampdoria.

Aria di maretta fra i due?

Ma tra il numero 10 e il 21 della Lazio c’è ancora sintonia oppure no? Come riportano alcuni giornali infatti, i centrocampisti avrebbero battibeccato molto nel match dell’Olimpico contro la Sampdoria. Il motivo? Passaggi sbagliati, stop non riusciti e poco giropalla dai piedi di entrambi. Notata la situazione, Sarri è riuscito a smorzare gli animi già nel primo tempo e il dialogo fra i due avrebbe poi dato la spinta a Luis Alberto di inventare una magia dal limite dell’area. Quello che sicuramente c’è da dire è che i due giocatori non stanno vivendo lo stesso momento e si vede.

Luis Alberto Milinkovic

Milinkovic fischiato dall’Olimpico

I primi fischi dell’Olimpico per Milinkovic sono proprio arrivati in Lazio-Sampdoria, quando il numero 21 è uscito dal campo per dare spazio a Basic. Mai sentito lo stadio prendersla così col Sergente, beniamino di tutta la gente laziale: la Curva Nord, udito il malumore sugli spalti, ha anche intonato il classico coro dedicato al serbo (“Sergio, Sergio”). Ma le critiche rimangono e sono anche forse troppe. Il serbo non sta passando un bel momento e da quando ha sbagliato il passaggio in Juventus-Lazio dello scorso 13 novembre, che ha mandato in porta i bianconeri, non è più lo stesso. Il Mondiale lo ha svuotato e da quando è tornato in biancoceleste è riuscito a segnare solo un gol e fornire un assist. Numeri totalmente opposti rispetto alla prima parte di campionato dove aveva realizzato 3 reti e 7 assist.

Un periodo completamente buio che coincide ovviamente con la situazione contrattuale. Le tante voci di mercato che vogliono il serbo lontano dalla Lazio e gli incontri Lotito-Kzeman che non portano a nulla sul rinnovo ne sono la prova. Una cosa è certa però. L’amore per il Sergente sta svanendo? Assolutamente no ma è quasi certo che a fine campionato possa fare le valigie e salutare Roma dopo 8 anni intensi, in cui ha fatto conoscere a tutti la sua forza e la sua bravura, facendo innamorare tutta la tifoseria laziale che lo porta come vanto.

Luis Alberto, da fuori rosa a leader in campo

Da partente verso la Spagna a vero leader in mezzo al campo: quella di Luis Alberto è una storia calcistica da raccontare, visto il burrascoso rapporto che ha avuto con Maurizio Sarri sin dal suo arrivo a Formello. Tra il mister e il centrocampista non tirava affatto aria buona nella prima parte di campionato, a tal punto che era stata chiesta la cessione dello spagnolo prima della pausa mondiale. L’apice poi si è raggiunto a Bergamo: un forte litigio tra i due sembrava aver messo la parola fine sull’avventura del Mago in biancoceleste.

Ma così non è stato: grazie alla mediazione di compagni come Cataldi e Pedro e la sua costanza durante la pausa Mondiale, i due hanno ricucito i rapporti e ora il numero 10 è imprescindibile nel gioco di Sarri. Tutto parte da gennaio quando la Lazio accumula risultati negativi che fanno dire a Luis: “Hai messo fuori me, adesso dovresti lasciare fuori tutti quanti“. Parole di un leader ritrovato che gioca consapevolmente e fa girare bene i suoi.

Che sia da stimolo anche per il compagno Milinkovic? La staffetta Napoli-Az Alkmaar-Bologna-Roma del mese di marzo ne sarà la prova. Il Sergente deve rialzare la testa e dimostrare la forza che ha mentre il Mago deve continuare ad avere la grinta giusta per dominare in campo. Intanto sempre attenti a quei due.

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