Milan, Giroud: “Rinnovo? La verità. De Ketelaere ha bisogno di una cosa. Con la Roma troppo timorosi”

Foto twitter account Milan
Olivier Giroud ha parlato nell’intervista concessa a DAZN del suo Milan, dal tragico momento passato a gennaio fino alla redenzione delle ultime settimane. In mezzo anche il tema rinnovo, vero rebus per il francese che ha manifestato la sua voglia di rimanere in rossonero ancora per tanto tempo. Le parole.
Rinnoverai col Milan?
“Dobbiamo stare tutti uniti, l’obiettivo è continuare con il Milan: spero di trovare un accordo, stiamo parlando e penso che le cose andranno nel senso giusto“.
La redenzione dopo il tragico mese di gennaio da cosa è nata?
“Avevamo bisogno di una partita per rialzarci. Lo abbiamo fatto contro Torino e Tottenham, contro il Monza non è stato tutto perfetto, ma per la fiducia sono state tutte partite importanti. Contro l’Atalanta lo sarà ancora di più visto che sono come noi in corsa per la Champions“.
De Ketelaere, qual è il suo vero problema?
“Dopo il colpo di testa fuori contro il Tottenham l’ho abbracciato. È in questi momenti difficili che dobbiamo far sentire il nostro sostegno ai compagni: ora gli mancano fiducia e spontaneità, ha bisogno di un gol perché cambi tutto. Volevo che segnasse anche perché contro la Sampdoria gli hanno annullato un gol per un mio fuorigioco, è colpa mia se non si è già sbloccato. Spero che segni a Londra contro il Tottenham“.
Il 2-2 subito in rimonta contro la Roma vi ha tagliato le gambe?
“Sono stato sostituito all’85’ minuto e pensavo di avere fatto bene, avevo il sorriso. In quel momento potevamo ancora sognare lo scudetto, ma dopo quella partita c’è stato un punto di svolta nella stagione. Alla prima occasione delle squadre avversarie prendevamo gol, abbiamo fatto fatica a pressare insieme e a essere compatti: eravamo timorosi“.
Il tuo gol più bello di quest’anno?
“La mia testa va al gol contro lo Spezia: è stata un’emozione pazzesca perché era molto importante vincere, eravamo 1-1 e sono entrato per fare quel gol. Ma penso anche al derby di andata“.
La sconfitta più dolorosa?
“In Supercoppa perché è un trofeo e perché avevo perso la finale del Mondiale poco prima“.
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Milanese classe 2000, bocciato sul campo ma promosso nella scrittura di calcio a 360 gradi. Risultatista di sangue, vivo il gioco con passione analizzando ogni suo singolo aspetto. Pragmatico sotto tutti i punti di vista, sogno di fare della mia passione un lavoro.