-15 Juve, Bava non ci sta e spiega i motivi dello sbaglio: l’analisi del professore

La Juventus è stata penalizzata di 15 punti a causa delle plusvalenze realizzate in questi anni. La squadra bianconera è stata imputata di aver falsificato i bilanci con delle cessioni “gonfiate”. In molti stanno cercando di capire i motivi di tale penalizzazione e quali sono le basi per poter dare un parere negativo su questa spinosa questione.

Fabrizio Bava professore ordinario in Economia aziendale all’Università di Torino a TuttoSport ha parlato della penalizzazione subita dalla Juventus: “Quello in cui si incolpa il club di aver cercato di dissimulare la natura permutativa di alcuni scambi. Si tratta di un tema mai contestato in passato, di uno spunto nato dall’ispezione della Consob che ha evidenziato la mancata applicazione dell’ormai celebre paragrafo 45 dello IAS 38. Dal passaggio in cui si accusa la Juventus di utilizzare le plusvalenze come fine e non come conseguenza, al fine di migliorare i bilanci. Un concetto persino ingenuo: in una società di capitali, tanto più quotata in Borsa, la plusvalenza rappresenta un ricavo ordinario. A maggior ragione nel contesto della stagione sportiva 2019/2020, condizionata dalla pandemia: se crollano i ricavi, la plusvalenza è l’unica leva per la società. Si punta il dito contro lo schema in cui i nomi dei giocatori sono sostituiti da delle “x”, ma se vengo incaricato di ricavare un certo ammontare di plusvalenze ragiono esattamente così: mi appunto chi penso di sacrificare, anche se non so ancora chi comprerò per sostituirlo. Perché dovrebbe essere un comportamento sleale? E perché generare plusvalenze non dovrebbe essere un obiettivo?“.

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