Aleksandr Kokorin sta trovando la sua dimensione all’Aris Limassol e sta tornando ad essere il giocatore visto in Russia. Nelle 15 partite giocate in stagione nel campionato Cipriota ha realizzato 7 gol e 3 assist portando la squadra in quarta posizione a 10 punti dal primo posto, ma in piena lotta per i playoff. Il russo con la maglia della Fiorentina non ha trovato un feeling nelle due stagioni passate in Italia. Solo 10 presenze in campionato e 1 in Coppa Italia sono un bottino scarso per un giocatore di livello come Kokorin.

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Kokorin intervistato a FootMercato, come ha riportato Firenzeviola, ha parlato della stagione con l’Aris Limassol: “L’adattamento è stato molto rapido, perché lo staff si prende molta cura di me. Quando ho bisogno di aiuto, sono pronti ad aiutarmi. Parlo russo tutti i giorni, parlo russo con l’allenatore. Quando ero in Italia, il problema della lingua negli spogliatoi era più evidente. Sta andando bene, sto giocando molto. Alla fine di questa stagione avrò ancora un anno di contratto con la Fiorentina; se non dovessi restare all’Aris, dovrò tornare in Italia. Per ora sono in prestito, poi parleremo con il direttore e il presidente. Tornare in Serie A? Certo, ma per giocare. In caso contrario dovremo prendere altre decisioni”.

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Infine il giocatore ha poi ha ricordato quando il 9 ottobre 2018 è stato arrestato insieme a Pavel Mamaev, per aver aggredito un funzionario pubblico a Mosca. Ovviamente è stato qualcosa di molto difficile da gestire. E’ passato tanto tempo e ci siamo resi conto della portata e della gravità delle azioni commesse. Non lo faremo mai più. Pavel è un bravo ragazzo, ma c’erano problemi quando facevamo vacanze insieme: si beveva e da lì nascevano i problemi e le cazzate. Dopo questa triste esperienza, però, abbiamo capito di aver superato un limite. Lui è davvero cambiato: ha smesso di bere 5 anni fa, ha famiglia, progetti, figli”.

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