Come noto, la procura ha chiesto 9 punti di penalizzazione per la Juve nell’ambito del caso plusvalenze. Lo aveva anticipato il giornalista di Sportitalia Michele Criscitiello. Abbiamo consultato anche dei giudici, che ci hanno anticipato questa possibilità.
Visto e considerato che non è possibile definire il valore oggettivo di un calciatore, la logica vuole che questa inchiesta venga chiusa con una decisione di non colpevolezza. Non possiamo prevedere se vi sarà una penalizzazione in primo grado. In ambito giuridico è opinione comune che la questione plusvalenze non può preoccupare la Juve e altri club sotto la lente di ingrandimento.
D’altronde la prassi giuridica consolidata non ha mai previsto condanne per prezzi gonfiati nell’ambito di transazioni. Adesso la parola passa alla difesa, che può basarsi sul modus operandi relativo ad altre situazioni simili. Pertanto, o viene colpito tutto il sistema, oppure si procede senza comminare sanzioni. E quest’ultimo è decisamente lo scenario più probabile circa la questione plusvalenze in capo alla società Juve.
Le problematiche vertono invece sul processo dei prossimi mesi. Ai bianconeri sono contestati ipotetici pagamenti in nero e un ipotetico falso in bilancio. I termini “ipotetico” e “ipotetici” non possono che essere sottolineati. Ci sono indagini in corso. Sarebbe deontologicamente scorrettissimo assumere posizioni aprioristiche.
In Italia, d’altronde, non vige un controllo come quello previsto nella Liga. Javier Tebas è stato chiaro con il Barcellona. La Serie A non è più attinente alla realtà e vive di escamotage. Se non arriva un presidente di Lega a prendere determinati provvedimenti, la situazione resterà gattopardiana.
Ad onor del vero, va fatto notare che il fascicolo precedente si concentrava sui valori gonfiati delle plusvalenze. Si è proceduto ad archiviarlo vista la soggettività dei valori. Quello attuale si prefigge invece di accertare se il sistema di plusvalenze abbia contribuito a sistemare illecitamente il bilancio. In questo quadro si inserisce l’inchiesta parallela circa l’eventuale falso in bilancio.
Si dovrà fare luce sulla famosa “carta Ronaldo”, sulla quale evitiamo di esprimerci. Questo è un lavoro che spetta agli inquirenti. Il falso in bilancio si esplica in false fatturazioni e manovra stipendi. Tra i reati contestati vi sono inoltre false comunicazioni sociali (art. 2621/2622 c.c.), ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità di vigilanza (art. 2638 c.c.), manipolazione del mercato (art 185 D. Lgs 58/1998) – Aggiotaggio (art. 2637 cc e 501 c.p.).
Il novero dei capi di imputazione è notevole. Qualora venisse accertato il dolo, i provvedimenti apportati sarebbero draconiani. Il condizionale è sempre d’obbligo. Ribadiamo l’ipoteticità della situazione. In questa fase deve vigere il garantismo. In seguito, qualora chi di dovere accertasse gli illeciti, a quel punto si potrà gridare alla colpevolezza. In tal caso, la tifoseria bianconera sarebbe parte lesa. Per il momento non ci resta che attendere gli eventi. Naturalmente evitando stucchevoli e vergognosi atteggiamenti “zilianeschi”.
Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione