Conte Napoli
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Antonio Conte, lo conosciamo, è un personaggio che non bada troppo ai giri di parole. Quello che pensa, dice. Una logica giusta ma fino ad un certo punto quando si parla di allenatori, considerando che in un secolo sempre più digitalizzato ogni dichiarazione, oltre a fare il giro del mondo, può avere anche un impatto sulla squadra. E le parole che il tecnico salentino ha confessato al The Guardian mettono in bilico il suo futuro londinese al Tottenham. E’ un Antonio Conte triste, scoraggiato e soprattutto addolorato per il periodo che ha dovuto passare (non solo lui) per le perdite di Vialli, Ventrone e Mihajlovic. Neanche il suo carattere burbero e feroce gli sta giovando in questo momento per superare la tristezza di queste scomparse.

Lo percepiamo anche dai risultati del Tottenham, quinto in classifica e sempre più lontano dalla zona Champions che è il vero obiettivo stagionale degli Spurs in campionato. Quella foga e mentalità tipica che Conte trasmette ai suoi giocatori, evidentemente, sta venendo meno; per questo, l’ex allenatore di Juve e Inter ha spiegato tutti i suoi malumori.

Sulle perdite di Vialli, Mihajlovic e Ventrone:

Sicuramente, questa stagione è difficile dal punto di vista personale. Perdere in così poco tempo tre persone che conoscevo benissimo (Gian Piero Ventrone, Sinisa Mihajlovic e Gianluca Vialli) non è stato semplice. Quando accade questa situazione ti porta ad avere delle riflessioni importanti”.

Una famiglia lontana:

Molte volte pensiamo e diamo molta importanza al nostro lavoro e dimentichiamo la famiglia. Dimentichiamo che dobbiamo avere più tempo per noi. Questa stagione mi sta facendo fare una riflessione importante sul mio futuro. Quando lavori e il lavoro è in cima alla tua mente e nella tua testa, forse ci dimentichiamo di stare con la famiglia e gli amici. Questa è la nostra passione e per la passione abbiamo perso molte cose. Ma quando accade questa situazione, inizi a pensare che forse è bene dedicare più tempo alla famiglia e ai tuoi amici, e anche a te stesso. Il lavoro non è tutto nella vita. 

Sicuramente avere la mia famiglia in Italia non va bene. Ma quando hai un figlio o una figlia e dei bambini a scuola allora devi rispettarli perché se ogni anno o due devi portare i tuoi figli a cambiare totalmente il loro ambiente… non voglio influenzare la vita della mia famiglia”.

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