L’eroe che non ti aspetti che ha segnato la più grande sorpresa di questo turno di coppa Italia si chiama Michel Adopo, capace di andare a segno a San Siro ed eliminare il Milan con il suo Torino. Il centrocampista francese, classe 2000, ha deciso la disputa grazie ad un inserimento fortunato e ad un assist al bacio di un’altra “comparsa” del Torino di Juric, Bryan Bayeye. Dopo i 70 minuti nella prima gara stagionale contro il Monza, Adopo era caduto nel dimenticatoio, un po’ acerbo, un po’ anarchico e un po’ da sgrezzare per far parte dei titolari di quel Torino fatto di automatismi preteso da Juric.
Dopo la prima giornata, il centrocampista prelevato dal Torcy, squadra semi professionista francese famosa per la floridità del suo vivaio (tra le sue fila ha annoverato un certo Paul Pogba, oltre ad altri professionisti di livello come Adrien Hunou, Mourad Meghni, Yohann Pelé e Jeff Reine-Adélaïde), ha saputo aspettare il suo momento accontentandosi di tanta panchina e la miseria di 33 minuti di gioco nelle restanti 16 partite di campionato.
Fino a ieri quando, gettato nella mischia nei supplementari di una partita delicatissima e giocata in inferiorità numerica, si è preso il proscenio con un gol che, oltre ad aver segnato l’impresa granata, lo ha scaraventato sotto la luce di riflettori inattesi.
Adopo, la scoperta di Massimo Bava che fa gongolare Cairo
La corsa ai meriti per chi ne ha intravisto il talento adesso si infoltisce ma la realtà è che a portare Adopo al Torino è stato Massimo Bava, all’epoca responsabile del settore giovanile granata, capace di intravedere qualità in quel ragazzo di 187 centimetri capace di ricoprire sia il ruolo di difensore centrale che quello di mediano e, da ieri, di incursore di centrocampo.
In uno stralcio dell’intervista rilasciata domani a Tuttosport, Bava ha parlato del giocatore e della vetrina che gli ha regalato il gol vittoria siglato a San Siro, anche in ottica di mercato: «Se trovi l’amante del pezzo la valutazione può anche essere più alta, ma comunque Adopo ora come ora vale non meno di 6, 7 milioni. Nel 2018 lo presi dal Torcy per 150 mila euro».
E Cairo gongola, sia per la cifra tecnica del giocatore che è esploso tra le mani di Juric, sia per la valutazione che in caso di cessione potrebbe significare una plusvalenza notevole.
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Il calcio è la mia passione in ogni sua sfaccettatura: ho giocato tanto, ho allenato altrettanto e adesso mi piace raccontarlo.