Ritorno shock per la Lazio: la squadra di Maurizio Sarri stecca la prima partita della Serie A, tornata in campo dopo ben 51 giorni di sosta mondiale. I biancocelesti, reduci dalla sonora sconfitta contro la Juventus, cercavano il riscatto contro il Lecce che però non è arrivato. I capitolini, dopo essere passati in vantaggio con la rete del solito Ciro Immobile, subiscono la rimonta da parte dei salentini nel secondo tempo con le reti di Strettezza e Colombo. Ecco le pagelle dei biancocelesti nel match fra Lecce e Lazio.
Le pagelle di Lecce Lazio
Di seguito tutte le pagelle date, giocatore per giocatore, titolare e sostituto della Lazio nel match contro il Lecce.
PROVEDEL – 5: Una partita dalle due facce la sua, come quella di tutta alla squadra: il portiere biondo nei primi 45 minuti aiuta la squadra ad avanzare ma nel secondo tempo si fa infilare ben due volte in 30 minuti.
LAZZARI – 5,5: Come ogni partita con la maglia della Lazio, accende il motorino e sfreccia verso la porta avversaria. Discreta anche la fase difensiva ma sempre di più una certezza nel gioco di Sarri.
CASALE – 6,5: La coppia che forma con Romagnoli è ormai una garanzia e al Via del Mare si scopre anche assistman: la palla che lascia a Immobile, dà la possibilità al numero 17 della Lazio di portare sull’1-0 il risultato.
ROMAGNOLI – 5,5: Leader della difesa della Lazio: testa e tanta fisicità nei minuti che gioca sempre al massimo. Non può molto sui due gol subiti.
MARUSIC – 5: Prestazione da dimenticare per il numero 77 che solitamente si distingue per aver fatto il suo, in fase difensiva e offensiva. Contro il Lecce però non si rende utile alla causa e anzi, contribuisce alla rimonta dei salentini. Nel finale anche troppo nervoso contro i giallorossi.
BASIC – 5: Sembra il classico compagno di classe che si impegna ma non si applica abbastanza da poter dire “bravo”. Molto impreciso e discontinuo e la soglia di miglioramento è ancora molto ampia. (dall’89’ LUKA ROMERO – SV)
MILINKOVIC – 4,5: Una prestazione fotocopia di quella contro la Juventus: il serbo risulta senza idee, svogliato e ancora non al top dopo il Mondiale. Sembra proprio che il mercato sia il motivo della sua svogliatezza, oppure no? (dal 62′ VECINO 4,5 – Un cambio che non ha portato a niente di buono. Il numero 5 sembra ancora con la testa in vacanza e la forza del Lecce lo devasta completamente).
CATALDI – 5,5: Prestazione discreta la sua che riesce a consolidare il suo ruolo nel gioco di Sarri. Nel match contro il Lecce è veramente poco incisivo come il resto dei suoi compagni. (dal 79′ MARCOS ANTONIO – 4: Per nulla d’impatto nel match contro il Lecce. Il numero 6 biancoceleste non fa nulla per cambiare le cose, anzi provoca anche troppi falli).
Le altre pagelle
ZACCAGNI – 5: Una fiammata e niente più: il numero 20 sembra partire con tutti i buoni intenti ma dopo nemmeno 20 minuti spegne la luce e non sembra più se stesso. Deve dare decisamente di più (dal 79′ CANCELLIERI – 4: Non riesce mai ad essere incisivo, corre ma anche a vuoto ed entra solo per contrastare gli avversari).
IMMOBILE – 6:80 giorni senza segnare e ci mette solo un quarto d’ora per tornare al gol ma l’unico sorrido della serata al Via del Mare è solo il suo. I biancocelesti passano troppo tempo a difendersi e il bomber si spegne.
PEDRO – 5,5: E’ sempre quello che riesce a correre e sudare più di tutti in campo: nonostante non avesse idee molto chiare o spunti particolari, il numero 9 si rende molto utile anche nel recupero palla e nella fase difensiva. (dal 62′ FELIPE ANDERSON – 4,5: Entrato per provare a cambiare le sorti del match, il numero 7 non incide affatto se non in modo peggiore. E quando si ritrova da solo davanti alla porta, preferisce sempre tenere palla e non giocarla).
SARRI – 4: Un totale disastro: il tecnico toscano deve anche prendersi le responsabilità delle sconfitte e non si può parlare sempre di demeriti del gruppo. Formazione titolare sbagliata, cambi improbabili e la scusa della sosta mondiale che non regge più. Ora testa all’Empoli, sua ex squadra del cuore.
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Appassionata di pallone sin da piccola, scrivo per passione ma anche per costruire un grande sogno: diventare giornalista pubblicista. Ho la voce molto alta e se mai doveste sentire qualcuno che urla durante le partite, beh quella sono proprio io!