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Sophian Amrabat è senza dubbio uno dei protagonisti del miracolo Marocco che si appresta ad affrontare la prima semifinale mondiale della sua storia dopo un cammino incredibile. I “Leoni d’Africa” hanno vinto il girone per poi eliminare la Spagna dei giocolieri e il super Portogallo dei vari Bruno Fernandes, Cristiano Ronaldo e Leao. Ora la “sorpresa”, la Cenerentola è attesa dall’esame più difficile contro la Francia Campione del Mondo in carica dell’alieno Mbappé.

L’ulteriore scalino è rappresentato dal fatto che tantissime squadre che hanno stupito durante la storia dei Mondiali si sono fermate in semifinale, basti pensare alla Polonia del 1982 fermata dagli Azzurri, alla Bulgaria di Stoichkov nel 1994 e alla prima Croazia di Suker nel 1998 o la sorprendente (e aiutata) Corea del 2002. Andando a ritroso nel tempo gli esempi possono aumentare (il Portogallo di Eusebio nel 1966 per citarne una) ma questo non spaventa Amrabat, acciaccato ma fiducioso:

“Non potevo deludere i miei compagni di squadra e il mio Paese. Ho cominciato con le gambe molto pesanti, mi faceva male dappertutto, era un campo di battaglia. Ora faccio fatica a camminare: giocare ogni tre giorni è incredibilmente complicato, le persone possono sottovalutare questo problema. Ma adesso c’è la Francia, non possiamo fermarci. La finale è a un passo, anche se è il più difficile. Il nostro era un sogno inconfessabile, ma adesso lo possiamo dire a voce alta. In fondo abbiamo subito solo un gol in cinque partite, un’autorete”.

Il Marocco ci crede, grazie a protagonisti che prima del Mondiale vivevano nell’anonimato e adesso sono sotto i fari dell’intero mondo calcistico e Amrabat, in forza alla Fiorentina, è il vessillo del centrocampo che non può mancare, più forte del dolore e degli acciacchi.

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