Polonia, è Super Szczęsny: “Papà non torna a casa…”

Se la Polonia è ancora in corsa, pronta ad affrontare la Francia agli ottavi di finale della Coppa del Mondo, il merito è in gran parte dei Wojciech Szczęsny. Due rigori parati nelle ultime due gare (con annesso il miracolo sulla respinta contro l’Arabia Saudita) e una tranquillità che viene trasmessa ai compagni di reparto, dal veterano Glik al giovane Kiwior. Szczęsny è, in questo momento più di Lewandowski, il protagonista assoluto del Mondiale della squadra guidata da Czesław Michniewicz.

Il tecnico, con la sua tattica non propriamente offensiva (per usare un eufemismo), ha di certo esaltato le qualità del portiere della Juventus, messo spesso sotto assedio dagli attacchi avversari in tutte e tre le gare disputate. “Tek” ha però risposto sempre presente con personalità e consapevolezza, e ieri si è tolto il lusso di neutralizzare il rigore anche a un certo Leo Messi. La “Pulce” ha calciato anche bene, penalty potente anche se forse non angolatissimo, ma ha trovato la mano chiusa del portiere a negargli un gol nato da un rigore molto generoso.

Lo stesso portiere ha svelato un retroscena divertente che sa di mind game verso il fenomeno argentino: “Quando hanno chiamato il VAR mi sono avvicinato a Messi e gli ho detto che se avessero assegnato il rigore gli avrei dato 100 euro. Se glieli darò? Ovviamente no, è già abbastanza ricco…”

Per Szczesny è stata la sconfitta più bella della sua carriera anche se il gioco delle Białe Orły ha lasciato molto a desiderare e non può bastare per affrontare la Francia di Mbappé agli ottavi di finale:

“Adesso posso dire che sapevo dove avrebbe calciato il rigore anche se in quel momento non ne ero così sicuro. Leo tende a calciare di potenza la maggior parte dei rigori e sapevo quanto fosse difficile riuscire a calciare di potenza alla mia sinistra. Ho visto che durante la rincorsa non si fermava e quindi ho deciso senza pensare troppo ed è stata la scelta giusta…” ha osservato Tek.

Polonia Szczesny
Wojciech Szczęsny festeggiato dai compagni dopo aver parato il rigore contro l’Arabia Saudita

Il portiere ha poi analizzato la gara con realismo e senza nascondere, dietro alla felicità per la qualificazione, la difficoltà della Polonia nell’affrontare una squadra dal tasso tecnico superiore come l’Argentina:

“E’ stata una partita difficilissima per noi perché l’avversario era superiore alle nostre possibilità e può permettersi anche di non farci toccare palla per 90 minuti, senza neanche farci sentire il suo odore. E’ stato esaltante giocarci contro, ma una squadra su cento può vincere contro di loro. Noi oggi non ci siamo riusciti ma non sono mai stato così felice di aver perso”

L’ultima dedica fa sorridere ed è per la famiglia e per i figli, rimasti a Varsavia a guardare il loro papà tenere in vita la Nazionale biancorossa:

“Tutta la mia famiglia sta guardando la partita a Varsavia. Mia madre, mia moglie, mio ​​figlio. Ti amo Liam. Papà ancora non torna a casa” – ha chiuso sorridendo.

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