Non si placano le polemiche per Qatar 2022. Che questa edizione particolare suscitasse dei malumori generali non è affatto una novità. L’ultimo alterco riguarda il divieto di portare alcol negli stadi: notizia in voga già da mesi ma che è diventata realtà pochi giorni fa, come riporta Reuters. Una decisione presa in virtù del fatto che il Qatar è un paese musulmano, nonché conservatore di severi controlli sull’alcol, il cui consumo è vietato in pubblico. Il problema che ha fatto scattare le scintille di polemiche sono gli sponsor: Budweiser, per esempio, è uno dei maggiori finanziatori della Coppa del Mondo, con diritti esclusivi per la vendita di birra durante le partite. Si parla di un accordo stipulato da 75 milioni di euro, cifra monstre.
Questo sponsor si era già accordato per vendere il proprio prodotto all’interno del perimetro che circonda ciascuno degli otto stadi, tre ore prima e un’ora dopo ogni match. Il dietrofront è arrivato dopo che il presidente della FIFA Gianni Infantino, i proprietari di Budweiser e i dirigenti del Comitato supremo per la consegna ed eredità (CD) del Qatar, hanno cambiato gli accordi. L’alcol verrà esclusivamente servito all’interno delle zone hospitality dello stadio. Le diverse fonti che si sono espresse in merito a questo, hanno dichiarato quanto “la presenza di alcol non creerebbe un’esperienza piacevole per i tanti tifosi che arrivano dal Medio Oriente e dall’Asia Meridionale”.
E’ chiaro che adesso Budweiser dovrà rivedere i propri accordi. La polemica non è mancata, visto che l’investimento è stato considerevole.
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Milanese classe 2000, bocciato sul campo ma promosso nella scrittura di calcio a 360 gradi. Risultatista di sangue, vivo il gioco con passione analizzando ogni suo singolo aspetto. Pragmatico sotto tutti i punti di vista, sogno di fare della mia passione un lavoro.