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Qatar 2022 sarà il Mondiale meno apprezzato della storia del calcio, in quanto nasce da tanti, troppi intrighi tra gli alti vertici FIFA. Questo Mondiale è l’eredità lasciata da Sepp Blatter prima della sua sospensione dal calcio fino al 2028. Partiamo dal fatto che l’ex presidente della più potente Federazione calcistica del mondo, non fu felice quando il paese arabo vinse la designazione. Blatter avrebbe preferito di gran lunga che il Mondiale 2022 fosse affidato agli Stati Uniti. Purtroppo la mano degli sceicchi raggiunse per prima i vertici del calcio internazionale, promuovendo la scelta del Qatar.

Qatar
ZURICH, SWITZERLAND – JULY 20: (Photo by Philipp Schmidli/Getty Images)

Il 2 dicembre del 2010 a Zurigo si riunirono i 22 uomini più potenti del mondo del calcio. In quel preciso instante, furono votate le 2 località nelle quali si sarebbero svolte le due edizioni dei Mondiali di calcio. Dopo aver assegnato alla Russia quelli del 2018, si passò alla votazione per la competizione del 2022. Si pensava che gli Stati Uniti fossero leggermente favoriti sugli altri candidati, come Corea Del Sud, Giappone, Australia e Qatar. Incredibilmente e tra lo stupore generale, a vincere fu il Qatar. La faccia contrariata di Blatter ful’emblema di chi si è visto tradire da persone a lui vicine, primo fra tutti Michel Platini.

L’ex presidente della FIFA ha lasciato un’eredità pesante, quella del Mondiale in Qatar appunto. Tutto partì dalla sua decisione di assegnare due competizioni Mondiali nello stesso momento. In questo modo il paese arabo ebbe il tempo di organizzarsi per riuscire a coprire gli standard richiesti per ospitare la competizione. L’evento ebbe ed ha, ad oggi, un grande esponente del calcio come punto di riferimento, che aiutò molto il paese, sia nella crescita economica, che nei rapporti internazionali, ovvero Nasser Al-Khelaifi

L’OMBRA DI AL-KHELAIFI SUL MONDIALE IN QATAR

La scelta del Qatar per il Mondiale del 2022 nacque quando Michel Platini voltò le spalle a Blatter. Secondo l’ex presidente della FIFA, l’ex campione della Juventus promise di dare il suo voto agli Stati Uniti, salvo poi cambiare idea una settimana prima della votazione finale. Al tempo, il francese, era Presidente dalla UEFA, ed il suo voto poteva fare da apripista per gli altri paesi europei, che in questo modo lo avrebbero seguito.

Secondo Blatter, prima del voto, il francese avrebbe parlato all’Eliseo con Nicolas Sarkozy. Blatter, in seguito, dichiarò: “Gli ho chiesto se Sarkozy lo aveva forzato e Platini mi ha risposto di no. Ha aggiunto, però che il presidente aveva sottolineato che sarebbe stato bene votare per il Qatar”. L’incontro sarebbe avvenuto qualche giorno prima della votazione, e gli ospiti d’onore sarebbero stati proprio Platini e Tamim ben Hamad al-Thani, allora principe ereditario del Qatar.

Nasser Al Khelaifi

Dopo il voto a favore del Qatar, in Francia gli emirati investirono moltissimi soldi. Uno fra tutti fu l’acquisto del Paris Saint Germain da parte di Nasser Al-Khelaifi, appena qualche settimana dopo la votazione. Amico intimo dell’emiro Al-Thani, Al-Khelaifi fece da apripista per altri investimenti del Qatar in Francia.

Il presidente del PSG è uno dei portavoce dei Mondiali che stanno per iniziare, ed in passato è entrato al centro di moltissime polemiche ed indiscrezioni.

Quella più importante fu l’accusa di rapimento e tortura. Infatti una persona dichiarò di essere in possesso di documenti che avrebbero provato la corruzione che ci fu dietro l’assegnazione al Qatar. Voci crollate e screditate, dopo che l’uomo ritirò le accuse e ricomparì parecchi giorni dopo le dichiarazioni, non rilasciando commenti a riguardo.

DIRITTI CALPESTATI E MORTI, L’ALTRA FACCIA DEL QATAR

Blatter ha più volte dichiarato, “questo sarà il primo Mondiale politico”. Sicuramente grazie anche alla grande disponibilità di soldi del paese arabo, sarà una competizione ad alto tasso di spettacolarità. Purtroppo c’è anche da considerare l’altra faccia della medaglia, ovvero il grande sfruttamento dei lavoratori provenienti dalla parte più povera del mondo: Vietnam, Nepal, India, Pakistan.

Uomini che sono venuti in Qatar per cercare lavoro e fortuna, ma per parecchi di loro, purtroppo, c’è stata solo la morte, dovuta alle cattive condizioni di lavoro o alle temperature troppo elevate nel periodo estivo. Oltre agli stadi, in Qatar sono stati costruiti hotel ed infrastrutture per ospitare tifosi e calciatori. Senza scordarsi di metropolitane ed autostrade per ovviare alla grande quantità di persone che transiterà lì, durante il periodo della manifestazione.

Manifestazione dei tifosi del Borussia Dormund contro Qatar 2022

Recentemente è uscito il presunto numero di morti sul lavoro dovuto ai vari cantieri degli stadi e delle altre infrastrutture, che è stimato intorno alle 6500 vittimi. Una numero pazzesco, per portare una manifestazione in un paese che di calcio, anni fa, non aveva neanche la nazionale.

La domanda, perciò, rimarrà la stessa per tutta la durata della competizione: cosa potrà dare il Qatar al movimento calcistico internazionale?

Un esempio di questo, è quanto accaduto all’inizio della presentazione della bozza del programma del Mondiale. Il suo ambasciatore, durante la presentazione dei vari stand, ammise di non conoscere la persona che in quel momento attirava l’attenzione di tutti verso lo stand inglese. Il personaggio in questione, era David Beckam. Quando l’emiro capì il grande potenziale dell’ex campione inglese, lo ingaggiò. Adesso l’ex Real Madrid è diventato il portavoce più importante per i Mondiali in Qatar, con un contratto milionario da 150 milioni di dollari in 10 anni per sponsorizzare l’evento.

Insomma un palcoscenico di portata internazionale, che darà grande visibilità al Qatar, e che ci regalerà molte emozioni. Tra le diverse proteste e le varie nazionali, resterà nel bene e nel male, un’edizione che segnerà la storia del calcio.

Anche se ad ospitarlo è un paese che preferisce vedere due uomini che imbracciano un fucile, piuttosto che due uomini che si tengono per mano.

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