Nel corso della consueta conferenza stampa della vigilia, Luciano Spalletti ha presentato la gara del suo Napoli contro l’Atalanta. L’allenatore dei partenopei mette in guardia dai potenziali pericoli che nasconde la trasferta di Bergamo: “L’Atalanta ha ottimi giocatori e un ottimo collettivo. Dovremo andare là con la consapevolezza di essere forti e da Liverpool siamo tornati proprio con questa idea. Servirà qualità e forza fisica, oltre alla capacità di interpretare i vari momenti della partita. Anche perché Gasperini è un veterano di quelli terribili e lo si capisce da come è cambiata la sua squadra. Adesso segnano meno e subiscono meno. Ma dal punto di vista della caparbietà è sempre la stessa Atalanta, una squadra che ha centimetri, corsa e qualità. Dovremo essere alla loro altezza sotto questi aspetti…”.
Liverpool serva da lezione
Poi il tecnico di Certaldo è tornato sulla gara di Anfield, rimarcando quanto di buono fatto intravedere dalla sua squadra a Liverpool: “Avevo timore della gara di Anfield, c’ero già stato e il Liverpool è proprio una delle squadre che guardiamo di continuo, perché dà l’idea di dove sta andando il calcio. I ragazzi l’hanno giocata bene, ma negli ultimi minuti abbiamo concesso qualcosa pagando, solo per la tranquillità del risultato ormai guadagnato, quello del primo posto nel girone. La cosa che mi è piaciuta è che nel viaggio di ritorno, nessuno festeggiava il primo posto. I ragazzi erano delusi per la sconfitta, pur avendo giocato bene. Questo è il segnale della mentalità della squadra e del fatto che possiamo arrivare al livello delle grandissime. Quello di Bergamo sarà un test simile perché anche lì c’è stadio, la qualità dell’avversario e un gioco che possono crearci problemi. Superarlo sarebbe la conferma dei passi in avanti che abbiamo fatto. Sono tranquillo perché la squadra si è allenata molto bene anche ieri…”.
Formazione ancora da decidere
Il calendario mette di fronte alla capolista la prima inseguitrice, distante cinque punti. Per gli azzurri è l’occasione migliore per allungare eventualmente il passo. Magari ridistribuendo il minutaggio, visto l’impegno infrasettimanale. A tal proposito, il tecnico toscano la pensa così: “La squadra va bene, alcuni sono sempre al top e fino a quando non c’è l’urgenza in alcuni ruoli è giusto non esagerare con il turnover, anche se mi dispiace per chi ha giocato poco. Penso a Zanoli o Demme, che è l’ideale vice Lobotka, per far girare palla nello stretto. Per la frequenza del palleggio, è quello più adatto. A Ndmbele mancava il ritmo gara, ma nell’ultima partita ha fatto vedere cose nuove. Anche lui può giocare come play, così come Gaetano. Tutti mi dicono che deve stare più avanti per l’evidente qualità. A me piacerebbe vederlo lì a far girare palla perché ha le qualità…”.
Il pensiero non corre al sorteggio
Il finale non può che essere dedicato al sorteggio di lunedì prossimo. L’ambiente partenopeo freme per conoscere l’avversario, negli ottavi di Champions: “Dire la squadra che vorremmo affrontare è un giochino sbagliato perché bisogna sempre passare dalla convinzione di mettere qualità nelle partite. Noi non vogliamo giocare gare facili, vogliamo partite difficili ed avere la forza per affrontarle. La sosta ci sarà per tutti e andrà superata. C’è chi avrà più giocatori al Mondiale e chi meno, ma bisognerà vedere la condizione al rientro come sarà. Si dovranno fare valutazioni individuali. Noi non temiamo nulla, abbiamo una squadra formata da professionisti!”.
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