Un percorso eccezionale quello che sta facendo il Napoli: gli azzurri sono al primo posto della classifica della Serie A e si sono già qualificati per gli ottavi di finale di Champions con due giornate di anticipo. In campionato la squadra di Spalletti non ha mai fallito e domani alle 18 ospiterà al Maradona il Bologna di Thiago Motta. Il tecnico toscano ha presentato la partita durante la consueta conferenza stampa pre-partita. Ecco le sue parole.
Attacco di fuoco
“La gestione è facile, si gioca in 11 e le rose vengono fatte di 25 calciatori. E’ importante in alcune posizioni avere queste risorse, se non avessimo avuto Raspadori e Simeone sarebbe stata dura vincere tutte queste gare, ora di volta in volta si valuterà e si terrà conto della forza dei calciatori. In questo momento ad esempio Zanoli non può fare Di Lorenzo, ma in altre situazioni c’è possibilità di cambiare perché magari si equivalgono per forza ed esperienza e se ne tiene conto senza fare troppi calcoli ma guardando l’atteggiamento corretto. Più voi siete in difficoltà nell’indovinare la formazione, ma loro sono una risorsa per me, se vedete tutti gli allenatori cambiano i 3 davanti tranne quelli che hanno più qualità di altri”.
Chi sostituirà Ndombele e Anguissa?
“Noi abbiamo quattro calciatori forti nei giocatori centrali, nell’ultimo caso ho scelto così differentemente da quanto fatto a Cremona perché lì buttavano la palla in area e Ostigard è uno dei più forti che io abbia allenato sui colpi di testa, ma l’Ajax ha davanti uno piccolino e volevamo prenderli e si gioca a campo aperto e Kudus è velocissimo e Jesus ha velocità importante ed è più adatto a coprire quel campo. Sono caratteristiche, chi giocherà dipende dal tipo di partita, sono entrambi affidabili. In mezzo ci serve un po’ di forza e Ndombele ha queste caratteristiche qui, basta…”.
Spalletti: “Lavoro per dare gioia al Napoli”
“Io felice? Non ho l’attitudine ad esternarlo, ma era quello che si sognava dall’inizio dell’anno, riavere lo stadio pieno, il Maradona in festa, e ti fa piacere perché il tuo lavoro è dare gioia a chi ama il Napoli e lo stai realizzando, ma finisce lì dopo la partita perché è un carico da dover rifare la volta successiva e le aspettative crescono di più, devi fare sempre quella roba lì. Da una parte ti rende felice, ma poi sai che la volta dopo devi aggiungere ancora qualcosa”.
Poi conclude:
“Non dovete fare confusione tra il mio carattere e il mio atteggiamento. Il primo dipende da me, ma il secondo dagli altri. Tutti continuano a dire che creo tanta confusione, ma il mio carattere è normalissimo. L’atteggiamento dipende da ciò che mi viene detto o fatto, è una conseguenza a quello che ricevo”.
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Appassionata di pallone sin da piccola, scrivo per passione ma anche per costruire un grande sogno: diventare giornalista pubblicista. Ho la voce molto alta e se mai doveste sentire qualcuno che urla durante le partite, beh quella sono proprio io!