Dalle parti di Bogliasco tira aria di rivoluzione dopo l’esonero di Marco Giampaolo. La dirigenza della Sampdoria ha messo al vaglio nomi suggestivi per sostituire il tecnico uscente, capace di racimolare soltanto due punti nelle prime otto gare. I due principali obiettivi sembrano essere Daniele De Rossi, che in una recente intervista ha dichiarato di avere tutto pronto, staff compreso, e di aspettare una squadra, e Dejan Stankovic. “Deki” ex giocatore della Lazio e degno avversario di De Rossi in accesissimi derby della Capitale, ha dalla sua maggiore esperienza dopo il triennio come allenatore della Stella Rossa di Belgrado, dove si è portato a casa tre titoli e una coppa nazionale oltre a ben figurare in Europa.


Non è un mistero che Ferrero, la cui famiglia ha ancora voce in capitolo sulle sorti della Sampdoria, abbia più volte tastato il terreno per arrivare al tecnico serbo, ma la suggestione De Rossi per il proprietario di fede giallorossa è una tentazione molto forte. De Rossi al contrario di Stankovic sarebbe alla sua prima esperienza su una panchina ma ha esperienza in Nazionale sotto l’ala protettrice di Mancini e ha partecipato alla vincente campagna che ha portato gli Azzurri a vincere Euro2020.
Ranieri per l’affidabilità, D’Aversa cavallo di ritorno
Sullo sfondo rispetto ai due “giovani” rampa di lancio restano figure più economiche, come D’Aversa che è ancora sotto contratto con la Samp e potrebbe rientrare, o più allenate a navigare in acque torbide come Claudio Ranieri. Sir Claudio ha lasciato un ottimo ricordo, come sempre del resto, alla guida dei blucerchiati e un suo ritorno non è da escludere anche se nelle gerarchie delle preferenze è dietro alla coppia Stankovic-De Rossi.
Giampaolo, D’Aversa e gli allenatori a libro paga
A favore di D’Aversa c’è la “variabile Giampaolo” che, esonerato e non dimissionario, dovrà essere stipendiato fino a giugno 2024. Il suo ritorno dunque consentirebbe a Lanna di non mettere a libro paga ben tre allenatori in un momento in cui la Samp è in vendita ma all’orizzonte non sembrano esserci compratori intenzionati a rilevarla. Uno scenario che tutti i pretendenti allo scettro devono tenere bene in mente è proprio quello economico.
Il Doria in questo momento deve vivere di prestiti e non ha, allo stato dell’arte, una rosea prospettiva di crescita. Ragionare sul presente intanto servirebbe per risollevare la squadra dall’ultima posizione in classifica ma se le ambizioni di chi si siederà sulla panchina di Marassi sono quelle di crescere insieme alla società, confidando in un progetto a medio termine, nessuno può garantirlo.

Il calcio è la mia passione in ogni sua sfaccettatura: ho giocato tanto, ho allenato altrettanto e adesso mi piace raccontarlo.