Quando manca ormai un mese a mezzo al Mondiale 2022 in Qatar che inizierà domenica 20 novembre con la partita inaugurale tra Qatar ed Ecuador. Il grande organizzatore della manifestazione nonché presidente del PSG, Nasser Al-Khelaifi, ha dato più volte prova di forza ai presidenti dei principali club europei. Il suo schieramento dalla parte di Aleksander Ceferin, presidente dell’UEFA, nella vicenda riguardante la Super Lega, ha fatto chiudere un occhio proprio a Ceferin sulla questione Fair Play finanziario.
Una nuvola si sta addensando, però, sulla testa di Al-Khelaifi, e porta con se molti guai. Infatti il presidente sembrerebbe essere entrato in dei giochi di poteri che lo vedono protagonista. Queste vicende sembrerebbero essere state riportare alla luce dal quotidiano francese Libération. Le accuse nei confronti dell’emiro sarebbero di estorsione verso un impresario franco-algerino di nome Tayeb B.
Secondo l’indagine questo impresario sarebbe entrato in possesso di una serie di prove che avrebbero inchiodato lo stesso Al-Khelaifi. Questi documenti riguarderebbero un caso di corruzione per l’assegnazione dei Mondiali in Qatar nel lontano 2010.
Libération parla di un arresto durato dal 13 gennaio al 1° novembre. Tayeb era riuscito ad avvicinarsi al presidente del Paris Saint Germain grazie alcuni contatti politici, e viveva a Doha insieme a moglie e figli. All’improvviso, però, tutto ha preso una brutta piega. Sarebbe arrivata dall’alto la decisione di metterlo in prigione per ottenere la chiavetta usb che avrebbe potuto inchiodare Al-Khelaifi.
L’uomo in prigione avrebbe subito delle sevizie negli 8 mesi nei quali era recluso, per estorcergli le informazioni in suo possesso e per rintracciare dei documenti che aveva nascosto.
Gli avvocati di Al-Khelaifi, hanno risposto a queste accuse, cercando di abbassare i toni ed invocare a gran voce l’innocenza del loro assistito. Questo faccenda non è di certo una novità per il calcio francese e per la UEFA. Infatti negli ultimi mesi l’istituzione guidata da Ceferin non ne sta uscendo bene, soprattutto quando si tratta di trame sottobanco e movimenti sospetti.
Anche Nicolas Sarkozy era stato indagato per aver fatto pressione sul presidente UEFA di quel periodo ovvero Michel Platini. Sembra che l’ex presidente francese spingesse per la vittoria del Qatar e non quella degli Stati Uniti, come confermato nel 2015 da Sepp Blatter.
Insomma con questa vicenda si è versata un’altra macchia nera sul calcio mondiale, che continua a far parlare i tifosi, ma non nel modo a cui piace loro.
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