Ci si attendeva una reazione dopo una settimana complicata con il pareggio interno con la Salernitana e la sconfitta casalinga contro il Benfica. E invece, la Juventus vista quest’oggi a Monza è l’ennesima controprova di una squadra priva di tutto: di gioco, di atteggiamento, di anima. La faccia dei giocatori scesi in campo la dice lunga sul momento complicato dei bianconeri. Il Monza centra meritatamente la prima vittoria in Serie A venendo premiato da una prestazione volenterosa e determinata, che ha visto la squadra di Palladino provarci più volte nonostante una scarsa qualità in attacco. Le difficoltà della Juve sono le solite ma oggi più che mai si è vista una squadra svuotata, come se non fosse allenata, senza mezza idea su cosa fare. Una preoccupazione evidente e che adesso andrà affrontata a petto in fuori. Occhio, perché Allegri così non può continuare.
La Juventus si presenta con gli uomini contati: in campo il miglior 11 possibile. Di Maria dall’inizio assieme a Vlahovic. In difesa riposa Bonucci, gioca Gatti. Palladino si gioca una formazione spavalda, un 3-4-2-1 leggero con Caprari, Mota e Pessina in attacco. Rovella e Sensi a centrocampo. In porta confermato Di Gregorio. Il primo tempo è contraddistinto da tanti sbadigli per le poverissime occasioni da gol create da entrambe. La differenza di atteggiamento è però evidente: la Juve va a due all’ora, i brianzoli palleggiano, arrivano sulla trequarti ma non hanno mai il guizzo giusto per impensierire Perin. I bianconeri pagano un approccio deleterio, non riuscendo mai a costruire delle azioni da rete. Il Monza di Palladino si dimostra volenteroso con delle conclusioni da fuori area.
Al 39′ arriva la svolta del match: Di Maria perde la testa e refila una gomitata senza senso a Izzo. Maresca non ha dubbi ed estrae il cartellino rosso. Un gesto folle ma che fa da cornice al momento complicatissimo che sta attraversando la Juventus. I bianconeri sono molli, anche dalle facce si capisce che c’è tanta preoccupazione e pressione visti gli scarsi risultati racimolati negli ultimi tempi. Di azioni corali non ne nascono. Il secondo tempo è praticamente identico al primo, con la Juve che si arrocca sempre di più nella sua area per l’uomo in meno. Il Monza gira e rigira da destra verso sinistra, non riuscendo a trovare la giocata giusta per arrivare ad una conclusione pulita. Perin è sì impegnato alla parata ma senza strafare.
I brianzoli vogliono il vantaggio e lo trovano al 73′ con il neo entrato Gytkjaer, che sbuca alle spalle di Gatti su un cross di Ciurria e deposita in porta l’1-0. Tripudio dell’U-Power Stadium, che vede vicino il primo trionfo del campionato. Ciò che elettrizza in negativo della Juve è vedere una squadra che non riesce neanche a reagire dopo l’espulsione di Di Maria, come se non avesse quella forza mentale per reggere all’urto e provare a segnare in qualche maniera. I cambi dalla panchina non la svoltano, Danilo sciupa un contropiede colossale e Kean di testa la mette tra le mani di Di Gregorio. Fine. Questa la gara della Vecchia Signora, che dopo questo pomeriggio entra in una crisi senza precedenti, scivolando a -6 dal primo posto e con innumerevoli campanelli d’allarme. Allegri rischia seriamente la panchina.
Seguici anche su News e ultime notizie oggi da Italia e Mondo – Per Sempre News

Milanese classe 2000, bocciato sul campo ma promosso nella scrittura di calcio a 360 gradi. Risultatista di sangue, vivo il gioco con passione analizzando ogni suo singolo aspetto. Pragmatico sotto tutti i punti di vista, sogno di fare della mia passione un lavoro.