Nato a Caxinas, Hélder Postiga proviene dal più grande villaggio di pescatori del Portogallo. Grazie alle sue abilità da calciatore, è rimasto sin da subito sulla terraferma. L’ex nazionale portoghese vanta un curriculum di tutto rispetto, nonostante il flop alla Lazio. Postiga ha vinto tanti titoli, ha giocato in due delle tre big portoghesi e nei migliori campionati europei.
Ha trascorso le giovanili tra Varzim e Porto. Lanciato nei Dragões nel 2001/2002 da Octávio Machado, è stato sotto la guida di José Mourinho che Postiga ha mostrato tutto il suo potenziale dimostrandosi un giocatore fondamentale nella manovra del Porto e segnando anche un discreto numero di gol.
La sua esplosione così precoce lo ha fatto diventare presto un idolo della torcida portista e non è passata inosservata ai club europei. Dopo una stagione storica, culminata con la vittoria della Coppa UEFA a Siviglia, assieme al campionato e alla Coppa di Portogallo, Hélder Postiga è passato al Tottenham. La sua avventura in Premier League non è andata nel migliore dei modi. Ciononostante, Scolari lo ha convocato per Euro 2004. All’Europeo casalingo Postiga si è messo in mostra con gol e ottime prestazioni. Come dimenticare il rigore con cucchiaio contro l’Inghilterra.
Grazie all’iniezione di fiducia acquisita nel corso dell’Europeo, dove ha brillato al pari delle migliori stelle lusitane, Hélder Postiga è tornato al Porto con un ruolo centrale. Ed è tornato nella squadra che ha da poco vinto la Champions. Tuttavia, nonostante sia stato protagonista nella Supertaça Cândido de Oliveira e nella Coppa Intercontinentale, Hélder non è stato titolare fisso nello scacchiere di Victor Fernandéz. Con l’avvicendamento in panchina tra lo spagnolo e José Couceiro la situazione di Postiga è migliorata ma non ha brillato come nella prima avventura al Porto. Postiga si è tuttavia trasformato in un attaccante di manovra, forte tecnicamente e perfetto nel dialogare con i compagni. Questa versatilità ha spinto il tecnico Co-Adriaanse a spostarlo nella posizione di 10 nella stagione successiva. Con l’addio del tecnico olandese, Postiga è poi passato in Ligue 1.
La stagione con il Saint-Etienne è partita nel migliore dei modi, poi Postiga ha registrato un calo, tornando al Porto a fine stagione. Nel 2006/2007, sotto la guida di Jesualdo Ferreira, Postiga ha rivestito un ruolo fondamentale nella vittoria del campionato. Ha superato i 10 gol a campionato, cosa che non succedeva dai tempi della prima avventura al Porto. La stagione successiva è stata invece un flop, con trasferimento al Panathinaikos a metà stagione, dove ha deluso.
Nel 2008/2009 è tornato in Portogallo trasferendosi poi allo Sporting. Dopo l’addio di Liedson, Postiga ha funto da punto di riferimento dell’attacco di una squadra piena di problemi e instabilità, ma ha ben figurato.
Ciononostante è stato escluso dal CT Carlos Queiroz dal mondiale sudafricano nel 2010. Nel novembre dello stesso anno Postiga è stato protagonista di una doppietta nel clamoroso 4-0 alla Spagna in amichevole (quella del capolavoro di Cristiano Ronaldo vanificato dal tocco sulla linea di Nani in fuorigioco).
Nel 2011, è tornato poi in Spagna, disputando al Saragozza due delle migliori stagioni della sua carriera (ben 14 gol in Liga nel 2012/2013), per poi passare al Valencia.
L’avventura alla Lazio è stata invece un flop. Il portoghese è arrivato nel 2014 in prestito, già a gennaio, ma è stato tormentato da problemi fisici. Queste le sue parole: “La Lazio è un grande rimpianto per me. Arrivai a Roma con una voglia tremenda, ma fui tormentato dai problemi alla spalla. Quando firmai, credevo di essere pronto per giocare, ma alla fine sono rimasto ai box per troppo tempo. Mi dispiace molto e continuo ad avere un debole per i biancocelesti. Sono contento che abbiano fatto un’altra grande stagione e che continuino a crescere anno dopo anno“.
Dopo le esperienze con Deportivo e Atletico Kolkata (dove ha vinto l’Indian Super League), ha poi dato un contributo alla qualificazione del Rio Ave all’Europa League, prima di tornare al club indiano.
Una carriera piena di “rise and fall” quella di Postiga, grande promessa del calcio portoghese. I lusitani erano speranzosi di aver trovato l’attaccante che tanto mancava dai tempi di Fernando Gomes (nominare Eusebio sarebbe una bestemmia), ma il ragazzo è stato spesso tormentato da problemi fisici e non ha mostrato la giusta cattiveria. E la Lazio è stata un grande rimpianto per lui…
Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione