Dopo la notizia della sua positività al doping, Josè Luis Palomino ha deciso di sottoporsi a delle controanalisi per dimostrare la sua estraneità ai fatti. “Atalanta BC comunica che il proprio tesserato Josè Luis Palomino richiederà le controanalisi del campione B e la documentazione analitica dei campioni prelevati”. Recitano così le prime righe del comunicato diramato dalla società orobica.
Nella serata di martedì è scoppiata questa bomba mediatica e morale che ha travolto il difensore nero azzurro. La positività al clostebol metabolita è costata sia alla società che all’argentino un grosso danno d’immagine. Ora dopo giorni di silenzio Palomino ha deciso di voler dimostrare la sua innocenza con nuove analisi.
Il difensore ha tre giorni a disposizione per effettuare tali controanalisi e nel caso che il clostebol metabolita risulti ancora in circolo si troverà faccia a faccia con il tribunale antidoping italiano, ma solo dopo la fine dell’estate. Sempre in caso di conferma il giocatore rischia dai 7 mesi ai 4 anni di squalifica dai campi, la pena sarebbe congrua alla gravità assegnata all’azione.
Il comunicato mette luce anche su un’altra problematica che si è creata in questi giorni, ossia il mancato rispetto della privacy del giocatore e della sua famiglia. Palomino in soli tre giorni è diventato oggetto di scherno e animose critiche, senza lasciargli il beneficio del dubbio o aver valutato che possa essere un caso di pura negligenza. Bisogna ricordarsi che nonostante possa aver commesso un errore è comunque un uomo come tanti e gli sbagli, anche senza malizia, si possono commettere.
La società nel frattempo ha ribadito la sua solidarietà e vicinanza verso il suo tesserato mostrando il fermo convincimento che alla luce di nuove analisi si possa stabilire l’estraneità del giocatore ai fatti di cui è stato accusato.