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Milinkovic-Savic via? Sembra debba lasciare Formello ogni anno ma, ancora una volta, il serbo è ai nastri di partenza assieme ai compagni della Lazio. Società biancoceleste che finora ha messo a segno diversi acquisti e spera di trattenere la sua punta di diamante.

Arrivato a Roma nel 2015, il centrocampista nativo di Lleida ha realizzato 58 gol in questi sette anni alla Lazio. Numeri da calciatore prolifico che, per usare un termine moderno, lo fanno inquadrare nel ruolo di “box-to-box”.

Negli anni sono stati diversi gli interessamenti dei club italiani ed esterni. Claudio Lotito non ha mollato la presa. Il presidente biancoceleste ha tenuto fede al detto “Pagare moneta, vedere cammello”. Evidentemente questa moneta non è mai stata sufficiente. Le tanto agognate offerte da oltre 100 milioni non sono arrivate.

Gli allenatori e i tifosi si stanno quindi godendo un calciatore quasi eccessivo per gli standard di questa presidenza. Un centrocampista sicuramente tra i migliori del nostro campionato. Un calciatore al quale manca solo il respiro internazionale. In caso di permanenza, lo vedremo a Qatar 2022 con una Serbia che potrebbe essere una delle grandi sorprese della competizione.

Lotito è stato chiaro: il grande successo sarà trattenere Milinkovic-Savic. Ogni giorno che passa fa avvicinare il ragazzo alla permanenza. Per trattenerlo la Lazio ha sforato il tetto ingaggi, riservandogli un trattamento da top player.

Sorge un dilemma. Ha fatto bene la Lazio a trattenere uno dei suoi migliori calciatori dell’era Lotito o sarebbe stato meglio venderlo per poi reinvestire? Sulle cifre delle offerte ricevute se ne sono dette di tutti i colori. A prescindere dall’importo, è certo che Lotito non le abbia ritenute adeguate. La scelta è stata quindi ben ponderata, ma non sapremo mai che Lazio sarebbe stata costruita se il serbo fosse stato venduto negli anni precedenti.

Il modus operandi del patron biancoceleste non si allinea a quello degli altri presidenti. Le squadre di Serie A si autofinanziano con le cessioni dei big. Spesso la strategia è fruttuosa ma in altre situazioni si materializzano veri e propri flop. Il segreto sta nel vendere al momento giusto, magari in quell’anno in cui riesci a trovare i giusti tasselli per rinforzare la rosa. Solo a queste condizioni la Lazio avrebbe compiuto quel tanto agognato upgrade.